sabato, giugno 09, 2018

Evergreen - il nuovo Album di Calcutta


Dopo l'album di esordio Mainstream, che gli ha permesso di farsi conoscere al grande pubblico, Edoardo D'Erme, in arte Calcutta, esce con il suo secondo progetto Evergreen e lo fa con il suo solito stile che lo contraddistingue....in punta di piedi.

Calcutta è sicuramente uno degli esponenti più interessanti della nuova ondata del genere Indie Rock: sonorità basiche, pochi strumenti registrati e testi "espliciti", termine riportato da Spotify per identificare una canzone con linguaggi volgari o scurrili; ecco se aprite il suo album su Spotify vicino ad ogni canzone c'è il termine "esplicita".

Ed è proprio la forma di scrittura che mi colpisce in lui; basta con le canzoni d'amore infarcite di frasi da "baci perugina" o da frasi per dire e non dire.....bisogna secondo me avvicinarsi di più a quella che è la realtà di tutti i giorni...a come si esprimono e vivono le storie d'amore i giovani di oggi.
E allora preferisco frasi come "Tutte le strade mi portano alle tue mutande" del brano "Orgasmo" perchè tanto alla fine gira e rigira si arriva sempre lì...allora perchè non essere diretti fin da subito..no?

10 brani in tutto nell'abum, in realtà nove perchè la traccia numero 6 intitolata Dateo è un brano di pochi secondi strumentale, che scorrono molto bene; diretti e facili da capire sia come suono che come testo...sono tutti brani che non hanno bisogno del continuo ascolto per arrivare sia in positivo che in negativo.

Questa la tracklist:

- Briciole
- Paracetamolo
- Pesto
- Kiwi
- Saliva
- Dateo
- Hubner
- Nuda Nudissima
- Rai
- Orgasmo

La prima cosa che viene in mente quando si leggono i titoli dei brani è "ma che cavolo di titoli sono?". E su questo tema c'è un divertente aneddoto raccontato da Calcutta in un'intervista radiofonica: di solito quando si registrano i brani in sala di registrazione, si attribuisce ad ogni traccia salvata sul computer un nome utile solo a ricordare al tecnico o all'artista il brano registrato...successivamente in post produzione e al momento dell'invio alla casa discografica quei nomi vengono modificati con il titolo definitivo. Ecco quest'ultimo passaggio, o per pigrizia o per disattenzione, non è stato fatto e quindi la casa discografica si è vista arrivare i nomi originali e poi non c'è stato più tempo di modificarli...il risultato è una serie di titoli assurdi e al tempo stesso originali che forse hanno contribuito a rendere più "personaggio" l'artista.

Un'altra cosa curiosa è la scelta delle location per la promozione del disco. Di solito gli artisti scelgono negozi di musica tipo "Feltrinelli" o altri per il lancio del disco; Calcutta invece in  questi giorni la promozione la sta facendo in tutta italia negli Autogrill delle autostrade; potrebbe capitare quindi che tra un Camogli e una Rustichella vi imbattiate in una sua performance live chitarra e voce, e questo non c'è che dire è una trovata geniale.

Concludendo è un album che vi consiglio, che magari non apprezzerete nella sua interezza ma che sicuramente vi colpirà per alcune sue caratteristiche originali, in ogni caso penso che a questa nuova corrente di artisti come Calcutta gli vada riconosciuto il giusto spazio in questo periodo di desolazione musicale.

IL DOGUI


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