venerdì, ottobre 09, 2020

Identità Musicale: Omaggio ad Eddie Van Halen

 


So che è banale scrivere un post per un artista recentemente scomparso, ma la prematura morte di Eddie Van Halen non rende questo fantastico chitarrista un mito.....perchè lo era già da vivo!!

Edward Lodewijk van Halen, detto Eddie, era il minore dei due figli di Jan Van Halen, sassofonista e clarinettista Jazz di Amsterdam, e di Eugenia Van Beers. Cresciuto fino a sette anni in Olanda si trasferisce poi con l'intera famiglia a Pasadena, negli Stati Uniti.

In realtà la sua passione da piccolo era il calcio ma comincio ad avvicinarsi alla musica seguendo il fratello Alex, prima imparando pianoforte e batteria, successivamente a dodici anni ha un'illuminazione quando prende in mano per la prima volta la chitarra del fratello, non lasciandola più. IL fratello poi passò così alla batteria.

I due fratelli poi nel 1972 fondarono una band insieme al cantante David Lee Roth e al Bassista Michael Anthony, che due anni dopo prese il nome di VAN HALEN.

La Band per più di vent'anni diventò il punto di riferimento sulla scena mondiale dell'Hard Rock tanto che da marzo 2019 i Van Halen sono saliti al ventesimo posto nella lista RIAA degli artisti più venduti negli Stati Uniti con 56 milioni di album negli States e oltre 80 milioni in tutto il mondo.; il gruppo ha inoltre stabilito il record di tredici n.1 nella speciale classifica Mainstream Rock Songs. 
Il canale VH1 ha classificato la band al settimo posto in una lista dei 100 migliori artisti hard rock di tutti i tempi. Nel gennaio 2007, i Van Halen sono stati inseriti nella Rock and Roll Hall of Fame.

Ci sono tante curiosità che avvolgono il mito di questo grande chitarrista, primo fa tutti la tecnica che lo ha reso celebre in tutto il mondo e cioè il tapping: Il tapping consiste nell'utilizzare la mano ritmica (destra per i destrimani, sinistra per i mancini) per suonare delle note (note legate) direttamente sulla tastiera, generalmente usata per suonare intervalli molto larghi, altrimenti molto difficili da eseguire. Eddie divenne un vero e proprio punto di riferimento e maestro del tapping ed in un intervista confessò di aver appreso per la prima volta questa tecnica da Jimmy Page dei Led Zeppelin, usata dallo stesso nel brano Heartbreaker; Eddie lo stava studiando ma non riusciva a trovare un modo per suonare le veloci sezioni legate dell'inizio così, quasi per caso, scoprì il tapping. Nella stessa intervista Van Halen dichiara tuttavia di aver osservato Page mentre suonava note legate con una mano e salutava il pubblico con l'altra durante un live e, prendendo spunto da questo gesto, avrebbe iniziato a sviluppare il tapping. 

Un'altra curiosità era la sua maniacale adorazione per Eric Clapton, all'epoca dei Cream, tanto che all'età di 14 anni sapeva quasi tutti i suoi assoli, più tardi poi dichiarerà che non era mai stato in grado di eseguirli identici a Clapton, che lo considerava un extraterrestre della chitarra, ma di averli poi fatti suoi con la sua tecnica e le sue conoscenze.

Tra le tante collaborazioni di Eddie c'è anche quella con Michael Jackson per il brano Beat It. Quincy Jones, allora produttore di Jackson, lo chiamò per eseguire l'assolo di questa mitica canzone ed Eddie lo fece senza richiedere alcun compensoe e, come si dice, "buona la prima". Quell'assolo diverrà poi un momento chiave del brano rendendolo ancora più bello e riconoscibile; Al tal proposito si può citare un curioso aneddoto: alcuni anni più tardi Jennifer Batten, turnista di Jackson, eseguì lo stesso assolo in uno studio di registrazione in cui, per casualità, era presente anche van Halen; ascoltate le prime note dell'assolo, Eddie si recò nello studio adiacente e chiese a Batten di rifarlo con la sua Kramer 5150. Una volta terminato le chiese di farglielo rivedere perché non avendolo più rifatto dall'epoca della registrazione l'aveva dimenticato.

Forse non tutti sanno che nel primo film di Ritorno al futuro, Mary McFly obbliga il padre ad ascoltare dei rumori che vengono dallo spazio, ma non provengono in realtà dallo spazio. Sono dei suoni che vengono proprio dalla chitarra di Van Halen.


Infine una delle curiosità più affascinanti riguardano la sua mitica chitarra: la mitica FRANKENSTRAT. Eddie se la costruì da solo comprando un corpo ed un manico della Boogie Bodies per circa 80 dollari e, una volta assemblati i pezzi, diede vita a quella che sarebbe poi diventata la sua leggendaria Frankenstrat. A causa dei pick-up single-coil, tuttavia, essa aveva un suono troppo fino rispetto alla Gibson ES-335 usata in precedenza, che montava pick-up humbuckers ma che risultava troppo pesante: fu così che decise di prendere il meglio delle due montando un pick-up della Gibson sulla Frankenstrat allargando l'alloggiamento per il pick-up senza preoccuparsi del risultato estetico. Poi intervenne anche sul look della chitarra, dapprima verniciando strisce nere su fondo bianco (il risultato lo si può vedere nella copertina del primo disco) e negli anni a seguire vennero aggiunte strisce rosse, stile che divenne poi uno dei tratti più riconoscibili dei Van Halen.

Insomma Eddie Van Halen è stato veramente un artista con un'identità musicale, anche i meno appassionati riuscirebbero a riconoscere uno dei suoi mitici assoli, per non parlare di canzoni come Jump, Ain't' talking 'Bout love, Panama e Running with the Devil.

IL DOGUI
 









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