sabato, aprile 07, 2018

Musica: Orecchio Tecnico Vs. Orecchio dell'Anima


La musica essendo un'arte ha un lato di giudizio tipicamente oggettivo ma per la stragrande maggioranza viene giudicata o sentita con una forte connotazione soggettiva: le emozioni.
Ed ecco che mentre per esempio nel campo medico se una persona studia e lavora assiduamente per anni è molto probabile che raggiunga una posizione di successo o di primato, nella musica non è detto che studio e pratica corrispondano in egual misura a fama e successo.
Tra tutte le arti però la musica è quella che molto di più subisce il lato soggettivo a discapito molte volte di cose palesemente e oggettivamente inascoltabili e o prive di tecnica. Penso che difficilmente qualcuno possa giudicare la Cappella Sistina di Michelangelo come un dozzinale affresco, mentre è molto più probabile che trovi qualcuno considerare Stevie Wonder un artista qualunque o di bassa livello.
Questo apparentemente non ha un rigore logico se non per il fatto che l'ascolto della musica provoca in ognuno di noi una forbice di emozioni molto varia e ampia....dal nulla al pianto...dall'indifferenza al brivido lungo la schiena....dalla tristezza alla felicità che non è paragonabile a nessun altra cosa.
Ed ecco che in questa eterogeneità di giudizi si fanno spazio e diventano famosi gli artisti più disparati che non è detto che siano noti o piacciano perché sono dei bravi musicisti o cantanti ma unicamente perché trasmettono a livello emotivo qualcosa.
Nel momento però che approfondisci questo mondo, studiando un strumento specifico o studiando la storia e la teoria musicale, ecco che a fianco delle emozioni e della soggettività entra in gioco una componente oggettiva che molto spesso fa a pugni, anche pesanti, con le tue emozioni. L'essere musicista però permette di avere una visione più ampia e più veritiera nel giudizio e soprattutto ti permette di essere più accondiscendente con chi non la pensa come te.

Se dovessi analizzare la mia persona, in me vivono sia il lato emozionale e sia quello razionale. Nel primo caso ci metto la mia passione per i Pooh: li ascolto da quando sono nella pancia di mia madre, i miei erano loro fan, e la loro musica mi ha portato per mano fino ad oggi; la mia parte razionale da musicista inorridirebbe a sentire questa cosa "Ma come, ascolti Nina Simone e Stevie Wonder e poi ti piacciono i Pooh?" la risposta è si e sono felice che coesistano in me tutte queste sfaccettature, perchè sono emozioni diverse ma al tempo stesso bellissime. Il punto sta tutto qui....essere aperto a qualsiasi cosa...perchè non si può mai dare un giudizio sulla soggettività....e forse anche questo è il bello della musica.

Al tempo stesso mi piacerebbe che si giudicasse e venisse valorizzata anche il lato tecnico, ma questo molto spesso trova un posto secondario.
A sostegno di questo vi porto un esempio emblematico: nella mia vita ho avuto la fortuna di studiare per vari anni con un bravissimo musicista, Tullio De Piscopo; un batterista riconosciuto internazionalmente per la sua tecnica sulla batteria e che ha avuto la fortuna e il merito di suonare con grandi nomi della musica jazz e pop. All'epoca lui mi diceva sempre che la sua fortuna e quello che gli permetteva di vivere era stato l'aver composto e portato al successo il brano Andamento Lento. Senza questo brano probabilmente sarebbe stato semisconosciuto ai non addetti ai lavori nonostante nei suoi 50 anni di carriera Tullio abbia affinato la tecnica dello strumento portandola a livelli altissimi. Per carità questo potrebbe essere un esempio isolato ma è molto esplicativo di quanto in questa arte bravura non è in pari misura uguale a successo.

Insomma ascoltate qualsiasi cosa vi faccia stare bene ma onorate sempre la tecnica;  per esempio sui Litfiba niente da dire...ma non paragonatemi mai Ghigo Renzulli con Eric Clapton..intendo?

IL DOGUI










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