venerdì, settembre 25, 2020

Quando le cover superano gli originali

 



Nella storia della musica non è raro che alcune canzoni rivisitate da altri artisti nella musica o nel testo siano risultate di maggior successo rispetto agli originali. Prima di entrare nel merito della discussione è bene definire il termine e l’intendimento di cover. Nel mondo anglosassone la parola inglese “cover” ha due significati: la copertina di un disco in vinile o di un cd (http://dreamkoma.blogspot.com/2020/07/booklet-cover-disco_24.html) o la versione successiva di un brano originale (cover version). Fuori dai confini britannici dobbiamo e possiamo fare altre distinzioni così sintetizzate in relazione al nostro mercato discografico:

1-cover nella stessa lingua 

2-cover in una lingua diversa 

3-traduzione del testo originale 

4-testo inventato ignorando l'originale 

5-testo originale inesistente (brano strumentale) e aggiunto nella cover italiana.

 

Per approfondimento o curiosità vi invito a consultare il completissimo sito https://secondhandsongs.com

 

Insomma, le cover non sono assolutamente da sottovalutare rispetto alle canzoni do origine, a volte, possono migliorarle o renderle attuali; grazie al continuo evolversi delle tecnologie si riesce ad enfatizzare il valore stesso della canzone raggiungendo un livello di notorietà e successo inimmaginabile per l’originale. 

Tra i motivi che permettono questo risultato possono essere: la maggior fama dell’interprete oppure il tempismo; la cover esce nel momento giusto in cui il pubblico è pronto a recepirla ed apprezzarla.

Sottopongo alla vostra attenzione alcune delle canzoni che hanno ottenuto un successo assoluto a livello mondiale: 

- Knockin’ on Heaven’s Door di Bob Dylan e poi hit dei Guns’n’Roses;

- Sweet Dreams degli Eurythmics poi ripresa da Marylin Manson; 

- All Along The Watchover di Jimi Hendrix che superò il genio dell’originale suonata da Bob Dylan;

- Mad World colonna sonora di Donnie Darko, interpretata da Gary Jules, era in origine un brano dei Tears For Fears;

- Hey Joe suonata da Hendrix (così famosa che in molti pensano sia un suo brano) ma è da attribuire a Billy Roberts. Suggerisco di leggervi la storia della canzone: https://it.wikipedia.org/wiki/Hey_Joe 

- Where did you sleep last night di Leadbelly portata al successo dai Nirvana. Alla fine dell’MTV Unplugged del 1993, Kurt Cobain annuncia al pubblico che eseguirà una canzone del suo bluesman preferito: versione da brividi! 

- Twist and Shout – presente nell’album dei Beatles Please Please Me, del 1963 – è in realtà una canzone interpretata dal gruppo statunitense dei The Isley Brothers. La storia dietro Twist and Shout consta poi di un ulteriore livello di accreditamento. Nel 1961 il produttore Phil Spector decide di lanciare un gruppo chiamato Top Notes proprio con Twist and Shout. Il compositore del brano – non soddisfatto del sound e dell’approccio scelto da Spector – si offrì di produrla per un altro gruppo, gli Isley Brothers appunto, che avevano deciso di re-inciderla. Solo successivamente i Beatles inserirono la loro personale interpretazione del brano nel loro album del 1963. E come se non bastasse Bruce Springsteen ne ha fatto un cavallo di battaglia dal lontano 1973. 

- Dazed and Confused è un brano dell’artista folk Jake Holmes, reso celebre dai Led Zeppelin nel loro album di debutto omonimo. Anche Holmes aveva registrato e inciso il brano per il suo primo disco – The Above Ground Sound of Jake Holmes – pubblicato nel 1967. - I love rock’n roll della band Arrows singolo portato al successo nel 1982 da Joan Jett, il brano negli anni è diventato un grande emblema dell’hard rock, una delle canzoni più popolari in assoluto nonché una pietra miliare della musica in generale, uno di quei brani che non si può non conoscere. Eppure anche questo pezzo era stato rilasciato in precedenza dagli Arrows, band rock la cui carriera è andata avanti per soli 3 anni senza che fosse loro riconosciuto alcunché da parte del pubblico. 

Nelle miriadi di brani stravolti, riadattati di tutti i generi concludo il post con alcune icone di altri generi musicali: 

- Respect classico degli anni ’60 successo della dea canora Aretha Franklin. Pietra miliare della musica black e non solo, l’inno femminista di Aretha è un pezzo di storia non solo musicale ma anche sociale, una vera opera d’arte che ha ispirato tutte le generazioni e decine di altri artisti nella storia. Ebbene, stiamo parlando di una cover, infatti l’originale fa capo ad un artista maschile: Otis Redding che pubblicò il brano due anni prima (1965) rispettto ad Aretha. Il messaggio fortemente femminista che la donna diede al brano ha fatto tuttavia si che la precedente versione fosse completamente dimenticata da tutti, cancellando così dalla storia della musica la versione originale di questa storica hit. 

- Killing Me Softly with this song dei Fugees scritta da Rebecca Flack cantante soul che rilasciò la prima versione del brano nel 1972. Dotata anch’essa di una carica emotiva senza tempo ma accompagnata da un ritmo meno incalzante e più pacato, anche questo brano originale ottenne un grandissimo successo, ma non arrivò certo ai livelli della sua fantastica cover, no.1 in 19 classifiche diverse ed imposta universalmente come emblema del suo genere musicale. 

Ultima citazione va al brano Enjoy The Silence dei Depeche Mode, interpretata dalla band italiana Lacuna Coil:ascoltate gente! 

 

 I LOVE ROCK!


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