lunedì, gennaio 31, 2011

la chicca del giorno - lunedì


THIRD EAR BAND

La Third Ear Band è una di quelle poche formazioni che nello svolgimento del rock fanno storia a sé. Definire con una parola le fonti, il linguaggio offerti è impresa quantomai azzardata e inutile al fine della ricostruzione intuitiva propugnata dalla musica.Il gruppo prese vita nel 1967, all'interno dell'ambiente psichedelico inglese (UFO Club), ma nel giro di qualche anno l'impostazione etnica allontanò le premesse iniziali per abbracciare influenze esterne come il raga orientale, il folk celtico e la spiritualità occulta della civiltà medioevale.L'esoterismo indica la linea interpretativa in cui si riconosce un filo conduttore dialogico tra Oriente e Occidente.L'omonimo album, dedicato ai quattro elementi della filosofia greca (aria, terra, fuoco, acqua), è il terreno fertile di questa tendenza esplicativa, volta a riconoscere l'unità nella diversità. Tutta la strumentazione prevista non rispetta la tradizione della cultura psichedelica ed è più propensa ai dettami di quella colta, disposta nel seguente quartetto da camera:"Air", primo movimento della suite, affronta le proprietà qualitative dell'aria nella ripetizione percussiva influenzata dall'avanguardia minimalista, che contempla i suoni naturali del vento contrapponendosi all'accavallarsi di viola, oboe e violoncello. La Third Ear Band improvvisa ricombinando di volta in volta il fluttuare dei vari contrappunti, imponendo una comunione di astrattismo metafisco e moralità umana.La ricchezza esprimibile dall'animo si articola nella sfera materiale di "Earth"; il risveglio dei sensi è alimentato dalla danza degli archi davanti allo spettacolo stordente del creato. Di conseguenza, il realismo diventa incombente con la concatenazione tempestosa innalzata dalla viola, e tocca a "Fire" restaurare il cuore pulsante di uno sforzo proteso verso l'eterno, recuperando l'estasi mentale e scandendo all'unisono il cerimoniale di ogni strumento. I codici di umiltà e solennità trovano così un matrimonio nella forza dell'infinito inconoscibile."Water" è un altro capolavoro di istantanee rilassanti dentro l'universalità dell'ordine naturale, senza il bisogno di un approfondimento filologico del fenomeno musicale.L'uniformità di vedute della Third Ear Band riporta il folklore esotico a nuclei di pensiero propri dell'armonia occidentale, in un canale espressivo contrario alla massificazione. Una rarità che rifugge i luoghi comuni. Un mondo a parte inaccessibile ai costumi esibizionisti della volgarità imperante.

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