mercoledì, dicembre 01, 2010

la chicca del giorno - mercoledì


I Vanilla Fudge furono un mito dalle parti del 1968, e soprattutto in Italia, quand'era ancora penosa carestia di rock e la radio trasmetteva poco, e la TV ancora meno. Qualcuno chissà come scoprì il primo LP di quei ragazzi nuovayorkesi, quello con una foto solarizzata che faceva molto "psichedelia", e per passaparola la moda si diffuse, e fu una Vanilla-mania che durò sino alla fine degli anni 60. In quell'avventurato periodo, fidatevi anche se so che è difficile crederlo, i Vanilla da noi furono popolari quasi quanto i Beatles e gli Stones, e di sicuro più di tanti rocker che oggi vengono magnificati (leggendo i libri di storia). I Beach Boys, i Who, i Grateful Dead? Macchè. In Italia tiravano i Moody Blues, i Canned Heat e soprattutto i Vanilla Fudge, con le loro sinfonie psichedeliche applicate a brani celebri e la tempesta emotiva di un batterista oggi dimenticato che allora fu maestro per tanti apprendisti spacca-bacchette, Carmine Appice. Vanilla Fudge si riferiva ai nuovi coni di gelato allora in voga, aromatizzati al gusto di vaniglia.

La creazione più fortunata dei Vanilla fu You Keep Me Hangin' On, una canzone delle Supremes che aveva spopolato nelle classifiche del 1966
Si sciolsero nel marzo 1970, non prima di avere toccato con mano la popolarità di cui godevano dalle nostre parti; a settembre 1969 furono ospiti della Mostra Internazionale di Musica Leggera di Venezia, trasmessa in prima serata dalla RAI, e sebbene fossero in punto di morte vinsero la Gondola d'oro con Some Velvet Mornin. Si sciolsero nel 1970.

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