lunedì, ottobre 11, 2010

La recensione della settimana - Stone Sour " Say You'll Haunt Me"


La recensione della settimana è dedicata alla band di Des Moines.

Con il nuovo singolo, Say You'll Haunt Me, hanno scalato la classifica rock di Billboard e presto arriveranno in Italia, il 12 Novembre al Live Club di Trezzo sull'Adda in provincia di Milano.

Gli Stone Sour, arrivati al terzo lavoro, seguono la linea tracciata dal fortunato predecessore ed anzi le quattro ballate oltre ad un cantato stilisticamente pulito e dalla melodia perfetta, fanno pensare ad un ulteriore passo verso il mainstream. Con Roy Mayorga alla batteria il tiro ritmico della band si è notevolmente alzato tanto che tutte le tracce del disco sono degne di note.

L'apertura affidata a "Mission Statement" mostra subito i denti con un riff che sa tanto di Metallica per poi aprirsi in un ritornello che rimane impresso nella memoria molto a lungo.

Dopo il primo pezzo Corey e soci ripartono con un pezzo di ruffiano heavy rock moderno come “Digital”, seguita dall’ottima “Say You’ll Haunted” che abbina una strofa sognante ad un refrain di grande impatto nuovamente azzeccatissimo. Dying” è la prima grande ballata e non farà rimpiangere l’indimenticata “Through Glass”, seguiranno una romantica e un po’ “poppeggiante” “Hesitate”, mentre le immagini sfocate evocate da “Miracles” permettono alla band di riproporsi su melodie grunge e allo stesso Taylor di sfoderare l’ennesima prestazione da urlo in questo disco. Per ascoltare qualcosa di più spinto basta puntare su “Nylon 66” e “The Bitter End”, caratterizzate entrambe da un riffing tagliente e da vocals a tratti sporche, senza trascurare “Let’s Be Honest” che pur poggiando su un apertura melodica assai familiare riesce a graffiare nella parte centrale. Nel finale c’è spazio per le tinte acustiche di una “Imperfect” dal retrogusto malinconico e per le mille sfumature di “Threadbare” coraggioso episodio in cui ritornano ad aleggiare le atmosfere oscure già respirate in più di una circostanza all’interno del disco

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