Nella storia della musica non è raro che alcune canzoni rivisitate da altri
artisti nella musica o nel testo siano risultate di maggior successo rispetto
agli originali. Prima di entrare nel merito della discussione è bene definire
il termine e l’intendimento di cover. Nel mondo anglosassone la parola inglese
“cover” ha due significati: la copertina di un disco in vinile o di un cd
(http://dreamkoma.blogspot.com/2020/07/booklet-cover-disco_24.html) o la
versione successiva di un brano originale (cover version). Fuori dai confini
britannici dobbiamo e possiamo fare altre distinzioni così sintetizzate in
relazione al nostro mercato discografico:
1-cover nella stessa lingua
2-cover in una lingua diversa
3-traduzione del testo originale
4-testo inventato ignorando l'originale
5-testo originale inesistente (brano strumentale) e aggiunto nella cover
italiana.
Per approfondimento o curiosità vi invito a consultare il completissimo
sito https://secondhandsongs.com
Insomma, le cover non sono assolutamente da sottovalutare rispetto alle
canzoni do origine, a volte, possono migliorarle o renderle attuali; grazie al
continuo evolversi delle tecnologie si riesce ad enfatizzare il valore stesso della
canzone raggiungendo un livello di notorietà e successo inimmaginabile per
l’originale.
Tra i motivi che permettono questo risultato possono essere: la maggior
fama dell’interprete oppure il tempismo; la cover esce nel momento giusto in
cui il pubblico è pronto a recepirla ed apprezzarla.
Sottopongo alla vostra attenzione alcune delle canzoni che hanno ottenuto
un successo assoluto a livello mondiale:
- Knockin’ on Heaven’s Door di Bob Dylan e poi hit dei Guns’n’Roses;
- Sweet Dreams degli Eurythmics poi ripresa da Marylin Manson;
- All Along The Watchover di Jimi Hendrix che superò il genio
dell’originale suonata da Bob Dylan;
- Mad World colonna sonora di Donnie Darko, interpretata da Gary Jules, era
in origine un brano dei Tears For Fears;
- Hey Joe suonata da Hendrix (così famosa che in molti pensano sia un suo
brano) ma è da attribuire a Billy Roberts. Suggerisco di leggervi la storia
della canzone: https://it.wikipedia.org/wiki/Hey_Joe
- Where did you sleep last night di Leadbelly portata al successo dai
Nirvana. Alla fine dell’MTV Unplugged del 1993, Kurt Cobain annuncia al
pubblico che eseguirà una canzone del suo bluesman preferito: versione da
brividi!
- Twist and Shout – presente nell’album dei Beatles Please Please Me, del
1963 – è in realtà una canzone interpretata dal gruppo statunitense dei The
Isley Brothers. La storia dietro Twist and Shout consta poi di un ulteriore
livello di accreditamento. Nel 1961 il produttore Phil Spector decide di
lanciare un gruppo chiamato Top Notes proprio con Twist and Shout. Il
compositore del brano – non soddisfatto del sound e dell’approccio scelto da
Spector – si offrì di produrla per un altro gruppo, gli Isley Brothers appunto,
che avevano deciso di re-inciderla. Solo successivamente i Beatles inserirono
la loro personale interpretazione del brano nel loro album del 1963. E come se
non bastasse Bruce Springsteen ne ha fatto un cavallo di battaglia dal lontano
1973.
- Dazed and Confused è un brano dell’artista folk Jake Holmes, reso celebre
dai Led Zeppelin nel loro album di debutto omonimo. Anche Holmes aveva
registrato e inciso il brano per il suo primo disco – The Above Ground Sound of
Jake Holmes – pubblicato nel 1967. - I love rock’n roll della band Arrows
singolo portato al successo nel 1982 da Joan Jett, il brano negli anni è
diventato un grande emblema dell’hard rock, una delle canzoni più popolari in
assoluto nonché una pietra miliare della musica in generale, uno di quei brani
che non si può non conoscere. Eppure anche questo pezzo era stato rilasciato in
precedenza dagli Arrows, band rock la cui carriera è andata avanti per soli 3
anni senza che fosse loro riconosciuto alcunché da parte del pubblico.
Nelle miriadi di brani stravolti, riadattati di tutti i generi concludo il
post con alcune icone di altri generi musicali:
- Respect classico degli anni ’60 successo della dea canora Aretha
Franklin. Pietra miliare della musica black e non solo, l’inno femminista di
Aretha è un pezzo di storia non solo musicale ma anche sociale, una vera opera
d’arte che ha ispirato tutte le generazioni e decine di altri artisti nella
storia. Ebbene, stiamo parlando di una cover, infatti l’originale fa capo ad un
artista maschile: Otis Redding che pubblicò il brano due anni prima (1965)
rispettto ad Aretha. Il messaggio fortemente femminista che la donna diede al
brano ha fatto tuttavia si che la precedente versione fosse completamente
dimenticata da tutti, cancellando così dalla storia della musica la versione
originale di questa storica hit.
- Killing Me Softly with this song dei Fugees scritta da Rebecca Flack
cantante soul che rilasciò la prima versione del brano nel 1972. Dotata
anch’essa di una carica emotiva senza tempo ma accompagnata da un ritmo meno
incalzante e più pacato, anche questo brano originale ottenne un grandissimo
successo, ma non arrivò certo ai livelli della sua fantastica cover, no.1 in 19
classifiche diverse ed imposta universalmente come emblema del suo genere
musicale.
Ultima citazione va al brano Enjoy The Silence dei Depeche Mode, interpretata
dalla band italiana Lacuna Coil:ascoltate gente!
I LOVE ROCK!