lunedì, maggio 28, 2018

Oggi parleremo di un' anticipazione nonché di una gradita sorpresa per tutti i fans di un'icona metal, uno dei maestri del genere che è entrato a far parte di diritto dell'olimpo dei cantanti metal di sempre posizionandosi nel 2006 al 16° posto nella classifica stilata da Hit Parader: Jonathan Houseman Davis.
Davis è diventato famoso per aver fatto parte dei Korn, gruppo musicale iniziatore del genere Nu Metal insieme ai Deftones. Dopo essere stato leader del gruppo dal 1994 al 2016, dopo aver pubblicato ben 12 album e dopo aver venduto più di 30 milioni di copie di dischi, ha annunciato il suo debutto da solista durante una chiaccherata facebook con i suoi fans.
I Korn sono di fatto stati messi in stand-by e Davis si è dedicato anima e corpo allo sviluppo del suo personale progettto: 
"I Korn si prenderanno un po' di vacanza il prossimo anno, così io avrò un po' di tempo per lavorare sulla mia roba".
"Me lo stanno chiedendo in tanti: il mio disco solista arriverà la prossima estate, alla fine sono riuscito a finirlo: ho iniziato nel 2008, quindi sono dieci anni che ci sto lavorando. Sono molto eccitato."
Non mancherà di certo il tour che vedrà protagoniste anche alcune città italiane come Firenze e con il il Firenze Rocks.
Ma i fans più accaniti si staranno chiedendo...ma qual' è la sorpresa in tutto questo??
Davis, nella sua lista di cose da fare nella sua vita, ha progetti molto ambiziosi, tra i quali ha rivelato di voler scrivere un musical con colonna sonora Metal, novità assoluta per il genere teatrale:
"Molto tempo fa stavo parlando con Clive Barker di un musical dark, ma non se ne è fatto niente" ha dichiarato Davis" - "E' decisamente sulla mia lista delle cose da fare, ma sarebbe davvero un dark Metal musical, non certo una cosa stupida!".
Caro Davis, siamo tutti ansiosi di goderci il tuo futuro progetto, sicuramente un progetto ambizioso fuori dagli schemi, non di facile produzione ma da uno così...possiamo aspettarci di tutto.
Stay Tuned!

venerdì, maggio 25, 2018

Cervello e Musica



L'emozioni causate dalla musica sono dovute nient’altro che ad un rilascio di dopamina nel cervello. Che cos'è la dopamina? E’ l’ormone del piacere, associato anche all'atto del cibarsi, del dissetarsi e al mondo della sessualità. Avete presente quei deliziosi brividi che avete quando il vostro pezzo preferito di musica raggiunge il suo apice? Di fatto la musica fa da sottofondo nella nostra vita, si tratta di un’arte che da piacere, stimola i ricordi e ci fa condividere emozioni. 
Gli stimoli dovuti a questi elementi dipendono da un circuito cerebrale sottocorticale del sistema limbico che gestiscono le risposte fisiologiche agli stimoli emotivi. L’aspetto curioso è che da studi scientifici pare che gli stimoli emotivi legati a musica, cibo, sesso e aggiungiamo anche droghe attivino tutti un sistema in comune.
In una serie di esperimenti pubblicati su Nature Neuroscience, i ricercatori hanno determinato che la musica provoca delle vere e proprie inondazioni di dopamina negli amanti della musica. Questo spiega perché gli adolescenti sono così appassionati della loro musica? Perché i fan dei Grateful Dead continuano a seguire la band di città in città? Perché un appassionato di opera vedrà infinite volte l’Aida? Sembra che la scienza vada in quella direzione. Salimpoor ed i suoi colleghi hanno concluso: “Se gli stati emotivi indotti dalla musica possono portare al rilascio di dopamina, come i nostri risultati indicano, si può cominciare a spiegare perché le esperienze musicali sono così valutate. 

Questi ulteriori risultati spiegherebbero anche perché la musica viene utilizzata efficacemente in rituali, dal marketing o nei film per manipolare gli stati edonistici. I nostri risultati forniscono la prova neurochimica che intense risposte emotive alla musica coinvolgono i circuiti di ricompensa e servono come punto di partenza per indagini più dettagliate degli substrati biologici che sono alla base delle forme astratte di piacere “.

mercoledì, maggio 23, 2018

Protezione Solare







Siamo pronti alla prima tintarella ?? Già vi vedo....dopo 2 ore di macchina, tra l'altro passate in coda, finalmente dall'autostrada vedi il mare....chiudi gli occhi e ti vedi già sdraiato sotto l'ombrellone sul lettino....giornale o libro sottobraccio e poi non manca più niente per godersi una giornata di tranquillo relax....sicuri ??? non manca proprio nulla ?? Ma certo che ci manca qualcosa....la musica da ascoltare con le cuffiette....da poter canticchiare in inglese maccheronico sottovoce senza farti sentire dal vicino....ma cosa ci ascoltiamo ????
Ci aiuta il nostro dottore preferito....Mr. Massimo Cotto che per una perfetta protezione solare ci consiglia :


  • Kings Of Leon - Find Me
  • Simple Minds - Alive and Kicking
  • Eddie Cochran - Summertime Blues
  • The Cure - Friday I'm in Love
  • AC/DC - Anything Goes
  • R.E.M. - Radio Free Europe
  • The Beatles - Across the Universe
  • The Del Fuegos - Night on the Town
  • T.REX - Children of Revolution
  • Richie Valens - La Bamba
Beh....non ci resta che sperare nelle previsioni del tempo per il prossimo weekend e poi.......SI PARTE !!!!

venerdì, maggio 18, 2018

Stage diving



Stage diving è l'atto con il quale, durante un concerto musicale (solitamente rock, soprattutto metal e punk),una persona, musicista o spettatore, si tuffa dal palco sulla folla sottostante. 
Solitamente la persona tuffatasi sulla folla viene passata poi da persona a persona nell'atto chiamato surf sul pubblico (in inglese crowd surfing). 

Molto prima che la parola fosse inventata, lo staging pubblico si svolse durante il primo concerto olandese dei Rolling Stones al Kurhaus di Scheveningen l'8 agosto 1964. 
Molti musicisti hanno fatto del palcoscenico una parte del loro spettacolo teatrale: Jim Morrison era uno dei primi interpreti noto per essere saltato tra la folla in diversi concerti; Iggy Pop è spesso accreditato per aver reso popolare la fase di stage diving nella musica rock popolare. Inizialmente visto come estremo ed aggressivo, il tuffo in palcoscenico è diventata comune nelle performance hardcore punk e trash metal. 

Rischi e incidenti.

Come si può immaginare questa pratica è certamente spettacolare, ma molto rischiosa sia per l’incolumità di chi la esegue sia per chi la subisce, il pubblico. Un esempio è quando Peter Gabriel del Genesis stage si è tuffato durante la fine della loro canzone "The Knife", atterrando sul suo piede, slogandosi così la caviglia. Il 20 agosto 2010, Charles Haddon, il cantante del gruppo inglese Ou Est Le Swimming Pool, è morto dopo una performance a Pukkelpop, in Belgio. Si è suicidato saltando da un palo delle telecomunicazioni nel parcheggio degli artisti dietro le quinte. Haddon è stato riferito di essere stato angosciato dopo aver temuto di aver ferito gravemente una giovane ragazza in precedenza dopo uno staging. 
Nel 2012, il cantante Randy Blythe della band heavy metal americana Lamb of God è stato incriminato (e poi prosciolto) da accuse di omicidio colposo in relazione alla morte di un fan nella Repubblica Ceca dopo che il tifoso è rimasto ferito dopo essere stato spinto fuori dal palco. Nel febbraio 2014, il giudice federale Jan E. DuBois ha stabilito che Fishbone doveva pagare $ 1,4 milioni a una donna che si è rotta il cranio e la clavicola durante un concerto a Philadelphia nel 2010 quando Angelo Moore si è tuffato e si è posato su di lei. Un altro incidente mortale sul palcoscenico si è verificato a maggio 2014 a New York City durante un'esibizione della band metalcore Miss May I. Sebbene il fan fosse in grado di andarsene dopo essere caduto dal palco, il concerto è stato interrotto dopo essere svenuto. Più tardi è morto in ospedale. 

10 Most Epic Stage Dives
https://www.youtube.com/watch?v=PGX2fTDQqIY

mercoledì, maggio 16, 2018

Dottore soffro di emicrania








Dottore buongiorno, soffro di emicrania .......cosa posso fare ??? Ascoltare della buona musica stando in silenzio in una stanza buia. Ma che musica ??? che brani scelgo ?? Non si preoccupi le scrivo la ricetta con tutte le canzoni da ascoltare, rigorosamente in questo ordine:


  • Bob Mould - Voices in my head - La ballata catartica che ti accompagna verso l'emicrania
  • Mike Posner - I Took a Pill in Ibiza - La sensazione di impotenza verso il dolore 
  • David Bowie - Starman  - Il genio ci viene in aiuto e ci fa volare 
  • Joni Mitchell - Circle Game - La coccola per il nostro mal di testa
  • Tom Rush - Wrong end of the rainbow - Per superare il dolore con il sorriso
  • Youssou N'Dour feat. Neneh Cherry - 7 Seconds - E la nostra mente supera il dolore e si apre
  • Natalie Merchant - Ophelia - Tante voci diverse un coro unico
  • The Velvet Underground - I'll be your Mirror - Il soave suono dell'amore
Grazie mille Dr. Massimo Cotto..........

lunedì, maggio 14, 2018

50° Anniversario per HAIR

L'atteso appuntamento con la produzione di fine anno dell'Accademia MTS Musical! The School sarà il 9 giugno 2018 alle 20.45 al Teatro Nazionale CheBanca! con il revival del Musical che più ha rappresentato il movimento hippie degli anni '60: HAIR.
Un musical che fece il suo debutto nel 1968, un musical che racconta la cultura hippie, la spontaneità ed emancipazione dalle costrizioni della vita sociale e la rivoluzione sessuale di quegli anni attraverso le vicende di un gruppo di giovani di New York che si ribellano alla guerra in Vietnam. In generale è una rappresentazione delle idee e della vita dei giovani ribelli del tempo, dalla solidarietà interraziale al pacifismo, fino all'ambientalismo.
Una caratteristica peculiare del musical è quella di aver debuttato al di fuori di Broadway e di aver suscitato parecchie polemiche per alcune scene in cui gli attori erano completamente nudi sul palco a derisione dell'America e della sua bandiera.
Hair è stato definito dalla critica il primo musical rock, ma non si può ridurre solo al rock il genere musicale della colona sonora, MacDermot ha infatti integrato diversi generi musicali che vanno dal funk allo studio di ritmi tribali della tribù africana dei Bantu chiamata Kwela. Per questa versione 2018 dello spettacolo, pensata in occasione del 50° anniversario del debutto a Broadway e forte dell'aver ottenuto i diritti per la sua rappresentazione in Italia su licenza della Tams-Witmark Music Library, si avvarrà di una band dal vivo di sette elementi, diretta dal maestro Angelo Racz, mentre le canzoni saranno tutte interpretate in lingua originale.
Il cast, scelto scrupolosamente dalla rosa degli allievi dell'accademia, è composto da ben 58 elementi.
Ricordiamo infine un'ultima curiosità: i fortunati spettatori presenti in sala il 9 giugno, per ambientarsi in una cornice tipicamente fine anni '60, dovrà presentarsi al Teatro Nuovo di Milano con un dress code in stile hippie...siete pronti??

venerdì, maggio 11, 2018

C'era una volta il VINILE



Parliamo del tempo in cui la musica si "toccava" prima di ascoltarla. Si andava nei vecchi, cari negozi di dischi, almeno una volta a settimana, manco si trattasse di andare a messa. 
Un'abitudine apparentemente dismessa con l'avvento dei nuovi apparecchi e materiali di ascolto, un universo che agli inizi del nuovo millennio sembrava in declino ed alla sua fine definitiva con l’era del libero download. 
Invece: oggi, in epoca di piena sviluppo virtuale e digitale, il vinile è tornato. Rappresenta una nicchia di mercato, ma comunque una nicchia in crescita. 
Sabato 21 aprile, nei negozi indipendenti sparsi in giro per il mondo si è tenuta l’11esima edizione del Record Store Day, giornata mondiale di orgoglio del disco in vinile. Stimolo per gli appassionati è il fatto che le case discografiche distribuiscono, solo negli storici esercizi specializzati che aderiscono, edizioni limitate di singoli, Lp ed Ep contenenti qualche inedito di questo o quell'artista. Il tutto rigorosamente su supporto in vinile. Anche quest’anno ce n’è per tutti i gusti: dal singolo 7 pollici dei Led Zeppelin Friends/Rock and Roll al 12 pollici di LEt's dance di David Bowie, dalla ristampa in 3.500 copie di Satanic Majesties dei Rolling Stones al picture disc in 5mila copie di estratto dall'ultima fatica discografica degli U2. 

Per dare qualche numero: In Italia, il mercato del vinile registra quota 13,4 milioni, ossia il 10% del mercato complessivo della musica incisa. Numeri impressionanti: il segmento è letteralmente rinato. «La cosa interessante - sottolinea Enzo Mazza, presidente di Fimi, l’associazione confindustriale che riunisce le major - sta nel fatto che il vinile non è più un fenomeno che riguarda il solo pubblico. Ci sono molti giovani, molti nativi digitali che ne sono incuriositi, iniziano a preferirlo e adesso cominciano a comprarlo. E per un motivo molto semplice: il vinile ti conduce oltre la semplice fruizione della musica. Col vinile è come se ti portassi a casa un pezzo del tuo artista preferito». 

Concludendo, come dice Giuseppe Verrini, uno tra i più grandi collezionisti italiani di vinile, proprietario di circa 75mila titoli, «i dischi quando escono costano tutti uguale, poi il tempo stabilisce quali sono i pezzi che valgono, sulla base di innumerevoli variabili. Perciò l’unico consiglio che si può dare a un appassionato è molto semplice: ascolta la musica che ti piace». La fortuna potrebbe fare il resto.

mercoledì, maggio 09, 2018

ROCK THERAPY - Curarsi con il rock







Quante volte vi sarà capitato di andare dal dottore per un mal di stomaco o per un mal di testa e dopo la consueta visita, uscire dallo studio con la ricetta dei medicinali da comprare. Tante . Tantissime volte. E se, invece, per una volta quelle medicine fossero canzoni rock, di ogni epoca e luogo, da ascoltare in loop per curare tutti i nostri malanni del fisico ma anche dello spirito ?? Da oggi è possibile. Il dottore si chiama Massimo Cotto, è un giornalista, disc jockey e scrittore italiano, e le prescrizioni mediche le ha pubblicate nel libro "Rock Therapy", suddivise per titoli, o meglio per sintomi, e per ogni medicina/canzone ci spiega il motivo per cui sia adatta alla nostra malattia. Un ottimo lavoro di un grande personaggio del giornalismo musicale italiano da leggere con Spotify vicino per ascoltare e scoprire nuove sonorità e nuove sensazioni. Nei prossimi post vi carò qualche indicazione per trattare mal d'amore, mal di stomaco, insonnia.......e molto altro. Rimanete in fila .....ah dimenticavo....chi è l'ultimo ????

lunedì, maggio 07, 2018

Tina: The Musical

Gambe leggendarie e intatte, corde vocali in gran forma e grinta inalterata...così si è presentata nell'ottobre 2018 nella sua ultima performance live. Grintosa, sinuosa sui tacchi, tutto vero quello che disse Mick Jagger in un'intervista su Rolling Stones: "Tina Turner è l'unica che ha la mia stessa aggressività sul palco".
Tina Turner è una star globale che è riuscita ad andare oltre ogni vincolo e pregiudizio: sgambetta infatti come una ragazzina a 78 anni ed è diventata icona del riscatto femminile e della violenza contro le donne in solitaria e in anticipo sui tempi. 
Ha avuto una vita ricca di colpi di scena, tra grandi successi, drammi personali, volontà ferrea di costruirsi una carriera da solista, cinema e tanti riconoscimenti al suo talento. Tina si è ritirata e si fa vedere solo quando ha qualcosa da dire, nel 2009 ha detto ciao al pop ed ai tour mondiali ed ha iniziato a scrivere un nuovo capitolo di una vita da romanzo.
Ma chi ha vissuto sotto i riflettori non riesce mai a spegnerli definitivamente, quindi figurarsi se può farlo una delle cantanti più famose dell'ultimo mezzo secolo.
Per capirci, dopo il film del 1993 di Angela Bassett "What's Love Got To Do With It" a lei dedicato, è in tour da Aprile 2018 "Tina: The Musical" con protagonista l'attrice Adrienne Warren.
Obiettivo del progetto raccontare una delle vite più esaltanti e sofferte della musica leggera, con successi planetari, incassi stellari e purtroppo lividi familiari (Tina lasciò il violento marito Ike fuggendo con 36 cent in tasca). 
Un musical di grande successo che trasmette al pubblico presente una carica di adrenalina tipica delle performance di Tina...parola di una settantottenne che conferma di essere "Simply the Best" anche dopo essersi ritirata dalle scene. 

sabato, maggio 05, 2018

Auto-Tune: doping musicale o nuova forma di espressione?

L'Auto-Tune è un software proprietario creato da Antares Tecnologies nel 1997 per la manipolazione dell'audio; in pratica permette di modificare l'intonazione e mascherare piccoli errori e imperfezioni della voce, anche se molto spesso negli ultimi tempi va di moda spacciarlo per creare effetti di distorsione della voce.

Infatti questo strumento è sulla "bocca" di tutti grazie, o per colpa, del largo utilizzo che ne fanno gli artisti della musica "Trap". In realtà come spesso accade questo nuovo sottogenere dell'hip hop ha delle origini che nascono dal disagio, dalla povertà e dalla droga; infatti le cosiddette "trap house" sono delle case abbandonate nei sobborghi americani che vengono usate per lo spaccio di droga. Quando però il populismo prende il sopravvento ecco che qualsiasi persona che voglia fare musica senza avere nessuna base tecnica spiattella delle frasi a caso, molto spesso ripetitive, con testi che di cupo e disagio non hanno proprio niente: soldi, belle donne, beni materiali sono il "leitmotiv" dei nuovi "artisti trap" contemporanei.

Il concerto del 1° Maggio dello scorso weekend è stata la vetrina ideale per "trappare" alla grande mandando a quel paese, tra una canzone e l'altra, qualsiasi politico e/o persona influente del nostro paese, con la benedizione della folla.

Tornando all'Auto-Tune, io lo trovo uno strumento utile laddove se ne faccia uso e non abuso. Mi è capitato spesso nelle sale di registrazione che si correggessero alcune note calanti o piccoli errori che evitano di registrare nuovamente la traccia e molto spesso fanno risparmiare un sacco di tempo. Ci può stare infatti che un qualsiasi cantante, benché bravo, prenda una nota non giusta al 100% o cali in un acuto difficoltoso; ecco in questi casi la correzione elettronica è un grosso aiuto.

Quando però l'Auto-Tune viene utilizzato per tutta la performance e soprattutto in situazioni live ecco che entriamo, secondo me, nel "doping" musicale. Qualsiasi aiuto deve essere usato in situazioni dove alla base c'è una tecnica vocale; non si deve utilizzare questo strumento come una via preferenziale per non studiare canto o per mascherare un talento che non c'è. Altrimenti si rischia che la musica diventi alla portata di tutti...senza sforzo e questo sarebbe un vero delitto.

Anche io, con la mia orchestra, ho partecipato ad un concerto del 1° Maggio in un quartiere di Milano; tra gli artisti in programmazione c'era anche Laura Fedele. Per chi non la conoscesse Laura è una cantante Jazz/blues abbastanza nota nel panorama musicale italiano. Tra le sue varie attività è stata anche docente di canto jazz al Conservatorio di Milano. Assistendo alla sua esibizione si rimane sbalorditi dalla sua tecnica vocale e dalla perfezione di intonazione che derivano da lunghi anni di studio, allenamento e sudore; credetemi che in questo caso se ci fosse stato sotto l'auto-tune non avrebbe avuto nessuna chance di intervenire in qualche correzione. E se vogliamo proprio dirla tutta laddove c'è una tecnica e talento del genere qualche difetto di intonazione non fa che rendere l'artista umano e ancora più emozionale.

Se trasferissimo il concetto su qualsiasi strumento voi apprezzereste un chitarrista che grazie ad un software non usasse la mano sinistra per fare accordi o note? un  batterista che non usasse i piedi perchè ha una base  elettronica che gli replica la cassa e il charleston? penso proprio di no. E se la risposta è si mi spiace per voi.

IL DOGUI


venerdì, maggio 04, 2018

The Voice: AXL ROSE



Lo studio. 
Secondo il portale concerthotels.com si può comunque stabilire in maniera scientifica chi, tra i grandi delle note, possiede la migliore voce. Secondo il criterio adottato dallo studio, che ha misurato la nota più bassa e quella più alta del repertorio di più di un centinaio di artisti, il miglior cantante sarebbe proprio il frontman dei Guns N’ Roses. “Abbiamo preso le 100 più grandi voci di tutti i tempi secondo la classifica stilata dalla rivista Rolling Stone. A questa lista, abbiamo aggiunto alcuni dei cantanti top di oggi e abbiamo poi incrociato l’elenco risultante con i dati della gamma vocale registrati da The Range Place. E nella lista abbiamo lasciato solo i cantanti di cui avevamo tutti i dati disponibili”, spiega con onestà scientifica la premessa alla classifica. 

Axl Rose incoronato. 
Le migliori prestazioni sonore prodotte davanti al microfono appartengono ad Axl Rose, che detiene lo “spread” più alto tra “la nota più alta e quella più bassa eseguita dallo stesso artista nel proprio repertorio”: cinque ottave, comprese tra il Fa basso di “There was a time” e il Si bemolle alla sesta di “Ain't it fun”. Dietro di lui Mariah Carey, seguita da Prince, Steven Tyler degli Aerosmith e il padrino del soul James Brown. 

Gossip. 
Una volta, il direttore della sala di registrazione dove fu registrato appetite 4 destruction, si era dimenticato accesi i microfoni, se ne accorse a metà strada verso casa; decise di tornare in dietro. Arrivato in sala prove vide Axl e la ragazza di Steven Adler...i 2 erano andati a "copulare”.
In pratica l'orgasmo di Rocket Queen, è quello della ragazza di Adler!Questo fu il vero motivo dell'abbandono di Steven!! ufficialmente diedero un motivo secondario: droga!Infatti Axl aveva "ordinato" a tutti che se non si fossero disintossicati, si sarebbe sciolto il gruppo, o meglio, chi non si fosse disintossicato sarebbe stato cacciato...il primo concerto dopo questa decisione salirono tutti quanti sul parco con la maglietta del centro di disintossicazione!!Steven in seguito al tour ebbe secondo Axl "problemi di droga" (in verità venne a sapere dell'orgasmo) e lasciò il gruppo...in seguito denunciò Axl per diffamazione e per istigazione alla dipendenza da cocaina.