Parliamo del tempo in cui la musica si "toccava" prima di ascoltarla.
Si andava nei vecchi, cari negozi di dischi, almeno una volta a settimana, manco si trattasse di andare a messa.
Un'abitudine apparentemente dismessa con l'avvento dei nuovi apparecchi e materiali di ascolto, un universo che agli inizi del nuovo millennio sembrava in declino ed alla sua fine definitiva con l’era del libero download.
Invece: oggi, in epoca di piena sviluppo virtuale e digitale, il vinile è tornato. Rappresenta una nicchia di mercato, ma comunque una nicchia in crescita.
Sabato 21 aprile, nei negozi indipendenti sparsi in giro per il mondo si è tenuta l’11esima edizione del Record Store Day, giornata mondiale di orgoglio del disco in vinile. Stimolo per gli appassionati è il fatto che le case discografiche distribuiscono, solo negli storici esercizi specializzati che aderiscono, edizioni limitate di singoli, Lp ed Ep contenenti qualche inedito di questo o quell'artista. Il tutto rigorosamente su supporto in vinile.
Anche quest’anno ce n’è per tutti i gusti: dal singolo 7 pollici dei Led Zeppelin Friends/Rock and Roll al 12 pollici di LEt's dance di David Bowie, dalla ristampa in 3.500 copie di Satanic Majesties dei Rolling Stones al picture disc in 5mila copie di estratto dall'ultima fatica discografica degli U2.
Per dare qualche numero: In Italia, il mercato del vinile registra quota 13,4 milioni, ossia il 10% del mercato complessivo della musica incisa. Numeri impressionanti: il segmento è letteralmente rinato. «La cosa interessante - sottolinea Enzo Mazza, presidente di Fimi, l’associazione confindustriale che riunisce le major - sta nel fatto che il vinile non è più un fenomeno che riguarda il solo pubblico. Ci sono molti giovani, molti nativi digitali che ne sono incuriositi, iniziano a preferirlo e adesso cominciano a comprarlo. E per un motivo molto semplice: il vinile ti conduce oltre la semplice fruizione della musica. Col vinile è come se ti portassi a casa un pezzo del tuo artista preferito».
Concludendo, come dice Giuseppe Verrini, uno tra i più grandi collezionisti italiani di vinile, proprietario di circa 75mila titoli, «i dischi quando escono costano tutti uguale, poi il tempo stabilisce quali sono i pezzi che valgono, sulla base di innumerevoli variabili. Perciò l’unico consiglio che si può dare a un appassionato è molto semplice: ascolta la musica che ti piace». La fortuna potrebbe fare il resto.
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