Siamo nel 2012 ed in California, più precisamente alla UCLA, due docenti, Daniel Blumstein, ordinario del Dipartimento di ecologia e biologia evoluzionistica e Gary Bryant, docente di scienze della comunicazione, conducono uno studio analizzando le colone sonore dei film.
Per la precisione 102 colonne sonore di film appartenenti a quattro generi: avventura, drammatico, horror e guerra. Ben presto lo studio rivela che ogni genere è contraddistinto da una composizione musicale ben definita, per esempio nel genere drammatico si prediligono bruschi cambiamenti di frequenza, verso l'alto e verso il basso, nel genere horror invece hanno suoni molto distorti e grida, soprattutto di voci femminili.
E così lo studio, con l'aiuto del compositore Peter Kaye, si sposta su un piano di sperimentazione.
E dopo aver creato musiche originali sulla base dei vari parametri musicali identificati, vennero presentate e fatte ascoltare ad un gruppo di volontari sottoposti a differenti condizioni.
Come scrive lo stesso Blumstein nell'articolo pubblicato sulla rivista Biology Letters: "Abbiamo voluto vedere se era possibile aumentare o sopprimere i sentimenti di chi ascolta in base a ciò che sta succedendo in contemporanea alla musica".
Durante l'esperimento ai volontari veniva fatta ascoltare musica in modalità neutra, senza distorsioni o cambi di ritmo, oppure veniva presentata con un crescendo di volume e distorsioni. Tutto questo per ottenere poi dai partecipanti una votazione riguardo alla felicità o tristezza che generava l'ascolto.
Il risultato fu che la musica generata da distorsioni fu valutata come più emozionante, ma anche carica di emozioni negative. Ascoltare musica rock distorta pare sia simile all'ascolto di grida di animali in difficoltà. Ci genera emozioni forti, animalesche. Per questo Gary Bryant ha affermato che: "Questo studio aiuta a spiegare perché la distorsione del rock eccita le persone: tira fuori l'animale in noi"
Lo studio poi è proseguito abbinando all'ascolto dei medesimi brani la visione di brevi video neutri ( persone che camminano per strada o persone che sorseggiano un caffè) ed il risultato generato dagli stessi volontari fu che distogliere la concentrazione dal solo ascolto faceva perdere ogni stimolo. Tutta la musica veniva percepita in modo più neutro.
Quindi ascoltate la musica rock , sempre, ma mi raccomando....rigorosamente al buio ed in silenzio….con meno distrazioni possibili.
P.s.: A questo link trovate l'articolo presente sulla rivista Biology Letters
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