Oggi è il giorno della pubblicazione del nuovo progetto dei Blackberry Smoke, You Hear Georgia.
Il nuovo album della band guidata
dal cantante Charlie Starr è stato prodotto da Dave Cobb e vanta special guest
di lusso come Jamey Johnson – Give ita way e Warren Haynes – leader dei The Allman
Brothers Band.
Un gruppo che suona un rock “on
the road” made in Usa, con influenze blues, folk proprie del Sud del paese a
stelle e strisce.
All’ascolto si percepisce qualche
riff di hard rock alla AC/DC o più vecchio style alla Eagles. Non per niente il
loro quarto album di studio "Holding All The Roses", è stato prodotto
dal noto discografico Brendan O'Brien, già produttore di band di fama mondiale
tra le quali appunto gli AC/DC e Pearl Jam.
Come anticipato il leader del
gruppo nonché frontman è Charlie Starr,il quale ha rilasciato diverse
interviste pubblicate in rete che vogliamo riproporvi perché delineano il
pensiero e le idee che sono alla base delle canzoni e degli album realizzati da
questo artista e che meritano più di un ascolto.
Intervista del 2019:
FIND A LIGHT riesce a esprimere
emozioni complesse, spesso dal sapore agrodolce. Quanto riflette le tue
esperienze personali?
A volte scrivi partendo dalla tua
esperienza, altre inventi una storia. O magari, cerchi di immaginare i
sentimenti di qualcun altro. Cercare di essere un poco più profondo è una cosa
che ora apprezzo più di prima… Credo si possa dire che Flesh And Bone parla del
fatto che invecchiamo e di botto capisci che “Cristo!, tutto quello che mi
piace mi fa male”. È uno scherzo crudele del destino. “Ma perché non posso
mangiarlo, berlo, o spararmelo nel naso?”. Capisci? Tutto quello che ti piace,
all’improvviso, scopri che è dannoso. Ma credo sia quasi inevitabile, andando
avanti con gli anni.
E se ripensi ai tuoi tempi di
bisboccia, qual era il tuo veleno preferito?
Tutti quanti. Non saprei dire da
cosa cercassi di fuggire. Non ho alle spalle una storia lacrimosa da usare come
alibi. Semplicemente, mi piaceva. Mi piaceva davvero essere strafatto. Ma ero
anche uno stronzetto e rompevo il cazzo a tutti, e stavo sempre a scusarmi – o
anche no. Poi un giorno mi sono svegliato e mi sono detto: “Basta. Non ce la
faccio più: ho 30 anni e me ne sento addosso 50”. E a quel punto, hanno iniziato
a succedere cose belle. Anni fa dissi a mia moglie: “Quando diventerò vecchio,
troppo vecchio per cacciarmi nei guai, allora magari ci berremo assieme un
bicchiere di bourbon”. Ma fino ad allora mi comporterò bene.
Dai l’idea di essere stato uno
tosto. Quand’è stata l’ultima volta che ti sei ritrovato in una rissa?
Be’, l’ultima volta che ho
litigato in un bar è stato nel 2001 o nel 2002, e hanno dovuto portarmi in
ospedale per mettermi dei punti. Fu una cosa brutta. C’era questo buco in
Georgia e dovevamo esibirci per un paio di serate. Quattro set a sera. Eravamo
uno dei tanti gruppi da bar che si smazzano la gavetta. Quella fu una rissa
cattiva. La prima sera, non so come, ci fu un qui pro quo e Brit [Turner,
batteria] saltò addosso a questo tipo che ci stava provando con la sua ragazza
al bar – ragazza che ora è sua moglie.
E com’è finita?
La prima sera bene – il tipo fu
sbattuto fuori. La sera dopo tornò con cinque o sei amici e ci saltarono
addosso. A quel punto, la gente se ne andò di corsa mentre ce le davamo di
santa ragione, e il proprietario del locale ci licenziò. Ci scrissi sopra una
canzone per THE WHIPPOORWILL, Sleeping Dogs. La cosa buffa quando scrivi
canzoni e ti concedi certe licenze poetiche è che puoi scrivere che la rissa
l’hai vinta tu… Ma quella volta ci andò male. Fummo fortunati che nessuno ci
restò secco.
C’è qualcosa nella tua collezione
di dischi che potrebbe lasciare tutti a bocca aperta?
Adoro i Beach Boys. È stata mia
madre. Sai, per me quell’armonia musicalmente è molto importante, non importa
che siano i Beach Boys, il bluegrass o le armonie gospel. E poi adoro Captain
Beefheart: è diverso da tutto il resto. TROUT MASK REPLICA è un disco
assolutamente d’avanguardia, anche se molti pensano sia solo rumore. E in
effetti un po’ lo è. E non a tutti piace.
Provieni da un posto dove la
Bibbia ha molta importanza. Come ti poni riguardo la religione?
Credo in Dio. Ma il modo in cui
descrivi Dio cambia da persona a persona, ed è quando aggiungi al tutto
l’elemento umano – le religioni organizzate – che le cose si incasinano. Non
esiste una chiesa che mi convinca al cento per cento.
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In Charlie Starr c’è molto di più del suo legame con i Lynyrd Skynyrd, il suo “chitarrismo” spettacolare e quella sua voce, una delle più gloriosamente southern dal 1977 in poi. Fin dalla sua infanzia a Lanett in Alabama, il cantante/chitarrista nato col nome di Charlie Gray ha assorbito una vibrante moltitudine di suoni, compresi bluegrass, metal, rock’n’roll, punk e gospel. Indizi di questa varietà d’influenze si possono cogliere in FIND A LIGHT, il sesto disco del suo gruppo, i Blackberry Smoke, per il quale Starr ha scritto alcuni dei brani più intensi ed emozionanti della sua carriera. “A un certo punto ti stufi di scrivere sempre e solo canzoni su feste, fica e alcool”, ci dice, “e ti viene voglia di essere un po’ più profondo”. Starr ha smesso di bere in favore di caffè e nicotina 11 anni fa, ha due figli e vive ad Atlanta con sua moglie, un camper vintage e una rispettabile collezione di chitarre.
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Segue l’intervista rilasciata da
a Starr nella presentazione del nuovo disco e prende spunto da come sia nato il
singolo da cui prende il nome l’intero album:
“È iniziato con l’idea di come la
gente possa avere un’opinione preconcetta di te a causa di uno spesso accento
del sud, poi si è espanso nella realtà di come alcune persone sembrano avere
difficoltà ad andare d’accordo, grazie a opinioni politiche o religiose, o
semplicemente da quale parte del paese vieni”.
‘You Hear Georgia’ è stato
registrato a Nashville con il produttore Dave Cobb, meglio conosciuto per il
suo lavoro con artisti come Rival Sons, Chris Stapleton, Sturgill Simpson e
Jason Isbel.
“È un tipo molto rilassato con
idee eccellenti, ma è molto entusiasta di fare musica, ed è proprio lì con te a
divertirsi”, dice Starr. “È una presenza calmante e così competente
musicalmente, e sa come ottenere ciò che vuole in studio. Non so se avremmo
potuto fare un disco in 10 giorni con tutti, e questo parla sicuramente
dell’abilità di Dave”.
‘You Hear Georgia’ tracklist:
1. Live It Down 2. You Hear
Georgia 3. Hey Delilah 4. Ain’t The Same 5. Lonesome For A Livin’ (feat. Jamey
Johnson) 6. All Rise Again (feat. Warren Haynes) 7. Old Enough To Know 8.
Morningside 9. All Over The Road 10. Old Scarecrow