sabato, settembre 22, 2018

Dream Theater Drummer Audition....tecnica vs. musicalità ed elasticità mentale



Dream Theater, una delle band più famose nel panorama del Progressive Metal, milioni di dischi venduti in tutto il mondo e una tecnica musicale portata a livelli altissimi; il fatto di cui vi parlo oggi non è attuale ma si riferisce al 2010, quando uno dei membri fondatori del gruppo, il batterista Mike Portnoy, decide di lasciare la band dopo 25 anni per seguire nuovi progetti. Gli altri componenti del gruppo (Jordan Rudees alle tastiere, John Myung al basso, John Petrucci alla chitarra e James La Brie alla voce) rimangono alquanto interdetti quando apprendono la notizia e dopo averci pensato a lungo decidono di organizzare un'audizione per sostituire uno dei punti di riferimento del loro sound e della band in generale; impresa niente affatto semplice ma in ogni caso obbligata se si voleva far rimanere in piedi il progetto.

Dopo una prima scrematura furono selezionati:

* Aquiles Priester (39 anni) (ANGRA, PAUL DI'ANNO)
* Peter Wildoer (36 anni) (DARKANE)
* Marco Minnemann (40 anni) (KREATOR, NECROPHAGIST, EPHEL DUATH, JOE SATRIANI)
* Virgil Donati (52 anni) (PLANET X, SEVEN THE HARDWAY)
* Derek Roddy (38 anni) (HATE ETERNAL, NILE, TODAY IS THE DAY)
* Mike Mangini (48 anni) (STEVE VAI, EXTREME, ANNIHILATOR)
* Thomas Lang (43 anni) (JOHN WETTON, ROBERT FRIPP, GLENN HUGHES)



Ognuno di loro fu invitato a New York presso gli S.I.R. Studios per una audizione più approfondita. 

Intelligentemente i componenti del gruppo decisero di dividere l'esame in tre sessioni:

- Suonare tre brani del repertorio (vennero scelti The Dance of Eternity, The Spirit Carries On e A Nightmare to Remember)
- Suonare improvvisando al momento
- Seguire dei Riff comandati da Jordan o John

Per chi conosce questo genere sa che uno dei punti fondamentali è la tecnica dello strumento, tempi velocissimi, molte volte "dispari" come si dice in gergo e un utilizzo della doppia cassa estremo. Ovviamente tutti i candidati, con stili diversi, superano brillantemente la prima prova; le canzoni se le sono potute ascoltare mille volte, hanno potuto scriversi la partitura, insomma c'era poco spazio all'errore per dei batteristi del loro livello se non qualche giustificata sbavatura.

Il problema è arrivato nelle altre due sessioni; l'improvvisazione voleva testare la "chimica" che si poteva creare tra i musicisti e soprattutto tra i Dream, che suonano da ormai 30 anni insieme, e il candidato, i riff testavano invece l'elasticità del musicista nel trovare al volo, dopo averlo ascoltato pochi secondi, un ritmo adeguato per un giro di chitarra o di tastiera. Avevo già affrontato questo tema quando parlai del concerto "ipertecnico" di Steve Vai e del suo G3: tanta tecnica, e che tecnica, ma zero cuore. 

In questo caso non parliamo di "cuore" ma in ogni caso guardando i video delle audition si intuisce un'enorme difficoltà, per questi musicisti votati alla tecnica, nell'improvvisare o nel suonare ad orecchio. Se vediamo dei video su Youtube di Thomas Lang, che io adoro, Virgil Donati o Mike Mangini rimaniamo di sicuro a bocca aperta, e in alcuni casi ti chiedi come faccia un essere umano ad avere quell'indipendenza negli arti e quella velocità di esecuzione spaventosa, ma è evidente che tutto questo tempo passato ad affinare la tecnica abbia influito sulla Forma mentis di ognuno di loro a discapito dell'elasticità mentale; Ovviamente sia i riff che l'improvvisazione non era basato su un banale 4/4 ma comunque aveva numerose difficoltà, in ogni caso nulla di così insormontabile, all'apparenza, per ognuno di questi candidati.

Alla fine in qualche modo tutti ne sono usciti bene ma comunque in molti casi hanno dovuto utilizzare delle tecniche "didattiche" per poter uscire dall'impasse; quindi meglio scriversi la partitura del riff per poterlo suonare o provare più di una volta la Jam snaturando l'improvvisazione. Ma lo scopo dei Dream era proprio testare il musicista facendolo uscire dalla sua "confort zone" e di sicuro l'intento è riuscito, e solo così si sarebbe scelto il profilo giusto. Per la cronaca, per chi non lo sapesse, è stato scelto "Mike Mangini" che ad oggi suona ancora con loro, anche se personalmente rimpiango molto Mike Portnoy; e lo rimpiango proprio nel modo di suonare in simbiosi con gli altri: seguire i vistuosismi di Petrucci o di Rudees, capirli al volo con uno sguardo ecc. e nei live questa cosa viene fuori in maniera evidente. 

Devo dire che per un batterista come me, lontano anni luce a livello tecnico da ognuno di loro, è stato confortante vedere che anche loro possono avere delle difficoltà in alcune situazioni, questi errori gli hanno dato una certa umanità che in ogni caso li rende più "raggiungibili" a miei occhi; ma tocca comunque darci dentro!!!

IL DOGUI

Se siete curiosi di vedere i video delle audizioni vi lascio dei link:






  

  

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