venerdì, giugno 05, 2020

Collaborazione a sei mani per un gioiello del rock (Fripp-Eno-Bowie)




Spesso mettere in collaborazione grandi menti, imprenditori capaci, artisti dalle qualità eccelse porta ad ottenere prodotti, risultati eccellenti. Soprattutto in campo artistico e nello specifico nel mondo musicale chiedere il contributo di qualche "amico" ha sempre solleticato le aspettative dei produttori e le curiosità dei fan.
Le influenze musicali sono da sempre state d'aiuto per colmare tasselli mancanti in una produzione, per offrire freschezza e novità ai progetti, per superare blocchi creativi che purtroppo anche i più grandi hanno dovuto subire nelle loro carriere.
La collaborazione nel fare musica porta tutte le persone coinvolte a fare un salto di qualità inevitabile, collaborare significa orecchie in più, cervelli extra con cui lavorare, avere accesso al flusso di lavoro di qualcun altro ed oltretutto a tirar fuori quella parte creativa da tempo dispersa in qualche angolo.
Ma attenzione, non tutte le collaborazioni hanno un lieto fine...
Oggi cari amici rock fanatici parleremo di uno dei chitarristi più geniali di sempre, uno dei più "riconoscibili", un chitarrista con uno stile completamente differente rispetto a tutti i più grandi della sua epoca, così come il suo approccio ad uno strumento tanto semplice quanto complesso: Robert Fripp....e la sua collaborazione.
Fripp è considerato uno dei chitarristi più originali e sofisticati di sempre inserito al 62° posto nella classifica dei migliori chitarristi di tutti i tempi di Rolling Stones; a differenza degli altri grandi chitarristi della sua generazione (da Page a Clapton, da Blackmore a Jeff Back), la tecnica compositiva di Fripp non si basa sul blues ma sulla musica classica, sul jazz, sulla musica contemporanea ed etnica caratterizzata da spunti di notevole virtuosismo e marcata ecletticità.
Dal genio di Fripp senza una precisa collocazione artistica, nascono nel 1969 i King Crimson, il gruppo raprresenta sin dalle origini l'anima del suo leader, sfugge dalla catalogazione, si libera il più possibile dai vincoli, un'entità cangiante, multiforme, artisticamente alla ricerca del "senza compromesso", una band disciplinata con tanto cuore, cervello e REGOLATEZZA.
I Crimson sono il risultato dell'incrocio di strade di un manipolo di musicisti dall'indiscussa capacità strumentale e dalla superiore visione artistica, segnati da ricorrenti periodi di stasi hanno sempre saputo rinnovarsi anche grazie ai continui cambiamenti della formazione fatta eccezione per Fripp.
Durante questi periodi di "riflessione" infatti il leader dei Crimson (anche se non amava farsi così denominare) si è spesso dedicato a progetti paralleli, per soddisfare la sua vena creativa e per mettersi in gioco con sperimentazioni sempre più ardite per le quali sarebbe poi diventato famoso.
Le sinergie create da Fripp durante la sua carriera sono molte e con nomi altisonanti degni della sua fama, da Peter Gabriel a Peter Hammill, da Van Der Graaf Generator a David Sylvian e Andy Summers, ma è con l'amico e collega Brian Eno, con il quale perfezione oltretutto la tecnica detta Frippertronics, che Fripp ottiene i suoi più grandi riconoscimenti.
Era infatti il 1977 quando Eno chiamò al telefono Fripp per proporgli un progetto che contribuì a cambiare per sempre la storia del rock. Eno stava infatti collaborando a Berlino al nuovo album del Duca Bianco, Heroes, capolavoro indiscusso, e fu prorpio Eno a proporre a Bowie la collaborazione dell'amico Fripp.
La mente dei King Crimson arrivato a Berlino prese la sua chitarra e si mise a suonare sulle note di Beauty and the Beast ottenendo una registrazione perfetta al primo tentativo, anche nella title track Heroes i virtuosismi di Fripp hanno contribuito ad ottenere un riff di chitarra originale utile alla messa a punto di un gioiello del rock.
Purtroppo però anche nell'arte il dio soldo ha la potenza e la malvagità di distruggere ed inclinare anche i sodalizi più preziosi.
Infatti Fripp è al momento in disputa con gli eredi di Bowie a causa di quella che ritiene essere una dicitura impropria ed ingiusta per la sua collaborazione all'album Heroes ed al successivo album Scary Monsters.
In gioco c'è la designazione di "Featured Player", un termine usato dalla società di gestione dei diritti d'autore britannica che indica un interprete principale e che garantisce a quest'ultimo una maggiore remunerazione ed importanza.
Fripp fu riconosciuto solo come un semplice turnista ed anche se il musicista Tony Visconti e Brian Eno affermano che il motivo della chitarra che si trova alla base dell'intera canzone Heroes è stata interamente invenzione di Robert, il conferimento allo status di Featured Player non è stato accolto dagli eredi.
Che dire, a noi non resta altro che goderci in eterno il frutto di questa collaborazione, per tutto il resto, passiamo la palla a qualcun altro.
Rock and Roll
  

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