Cari lettori, oggi è il giorno di uscita di un nuovo progetto
musicale che abbiamo il piacere di condividere:
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EVANESCENCE
“THE BITTER TRUTH”
Il gruppo rock statunitense ha influenzato moltissimo la
musica da metà dei primi anni 2000 in poi ed ha saputo sempre fondere con sapienza
alternative metal, new metal e gothic, il tutto con forti influenze sinfoniche
ed elettroniche.
Sono trascorsi esattamente 10 anni dall’ultimo disco d'inediti della band.
Alcuni brani sono stati presentati live in un evento in
streaming come “Wasted On You”, “The Game Is Over”, “Use My Voice”. La
leader/founder nonché vocalist del gruppo è Amy Lee che ha spiegato come le
liriche siano arrivate da più fronti. "C’erano molti testi da scrivere...
essere in quarantena forzata, quando stanno succedendo così tante cose... - ha
detto - non solo per la pandemia, ma ci siamo sentiti privi di forze quando ci
sono stati alcuni avvenimenti nel nostro governo. È stato un periodo di forte
stress e la musica è stata la mia alleata e il mio rifugio ed è anche il posto
in cui posso parlarne. Perciò sì, certo, ci sono riferimenti a ciò che stavamo
sentendo e vivendo durante questa situazione mondiale".
Dominato dalla presenza di chitarre e atmosfere epiche,
"The Bitter Truth" è una raccolta di tracce che si ispirano alle
realtà spesso amare di questo XXI secolo.
Questo nuovo lavoro è ricco di collaborazioni inaspettate
delle quali Amy è particolarmente orgogliosa: «Ho aperto la mia mente e i miei
orizzonti in modo naturale e mi hanno portata alle varie collaborazioni. Ciò
che mi attrae sin dall’inizio nella musica sono i contrasti. Mi interessa
quando riesci a mixare vari generi e contaminazioni.»
Aggiunge Troy McLowHorn, chitarrista della band: «Non è stato
semplice lavorare a quest’album e terminarlo, una grande sfida, proprio perché
non potevano vederci ogni volta che volevamo. Molte cose le abbiamo dovuto fare
ognuno per sè.»
The Bitter Truth è un album potente, che richiama i primi
lavori della band, dopo la parentesi orchestrale: «Abbiamo voluto fare molto
casino, ottenere un suono molto casinista e ci siamo divertiti molto nel farlo.
L’album è super dark, siamo tornati al passato, al grunge, alle influenze del
passato che più ho amato. Sono cose che sono sempre state dentro di me e fatto
parte del mio gusto personale e che ora sono venute fuori.” – spiega la Lee.
Questo lavoro arriva dopo anni travagliati per Amy e la
band. Dopo Evanescence, il gruppo si è
preso una pausa mentre risolveva una disputa legale con la precedente etichetta
discografica. Sono poi tornati in studio per Synthesis, l’album del 2017 in cui
rifacevano i successi del passato con arrangiamenti orchestrali. Ma questo
nuovo lavoro rappresenta davvero un nuovo inizio per l’intero gruppo ed è stato
un nuovo percorso di consapevolezza e rinascita per la stessa Amy: «Già prima
che il mondo si rovesciasse avevo così tanto da dire — spiega —. Per me
scrivere è come una seduta terapeutica e quindi un po’ dell’oscurità delle
nuove canzoni dipende per forza dall’isolamento dell’ultimo anno». Lo sforzo,
però, è catartico: «Se da qualcosa di brutto crei qualcosa di bello, allora hai
un senso e trovi speranza. Soprattutto se quel qualcosa arriva anche ad altre
persone».
Tracklist: Artifact/ The turn - Broken Pieces Shine - The
Game is Over - Yeah Right - Feeding the dark - Wasted on You - Better without
you - Use My Voice - Take Cover - Far from Heaven - Part of Me - Blind Belief.
Gli Evanescence sono tra i gruppi più noti al mondo per quando riguarda il genere musicale generalmente denominato Gothic metal. Nel corso della loro carriera ad oggi lunga venticinque anni, la qualità della band è stata sancita anche dai numerosi premi ricevuti, tra cui due Grammy Award, due Billboard Music Award e un World Music Award. Anche dal punto di vista delle vendite i risultati sono eccellenti, con circa 25 milioni di copie vendute.
L’origine del nome è piuttosto suggestivo e la decisione fu
presa in virtù del significato letterale del termine. Questo esprime l’atto di
sparire, diventare indistinto e così pure inafferrabile. È probabilmente la
sensazione che la band vuole trasmettere all’ascoltatore nel momento in cui
quest’ultimo ascolta un loro brano.