venerdì, aprile 30, 2021

I Gruppi e gli artisti rock più "odiati" di sempre? risponde un sofisticato algoritmo.

 

Devo ammettere che quando ho letto i risultati di questa ricerca, condotta dal team di BESTLIFE, sono rimasto alquanto sbalordito nel leggere i risultati, quasi incredulo; eppure come vedremo poi la sua attendibilità e l'algoritmo che ha calcolato questa "strana" classifica non ha lasciato nulla al caso.

Ebbene sì, nonostante molte di queste band hanno raggiunto un successo planetario e una carriera degna di nota, pubblico e critica li hanno spesso additati e criticati al punto di risultare molto "odiati". Ma veniamo alla classifica e poi vediamo come è stata condotta la ricerca:

  1. Nickelback
  2. Limp Bizkit
  3. Creed
  4. U2
  5. Mumford & Sons
  6. Bob Dylan
  7. Phish
  8. Radiohead
  9. KISS
  10. Dave Matthews Band
  11. Coldplay
  12. Green Day
  13. The Doors
  14. Metallica
  15. Korn
  16. Oasis
  17. Pearl Jam
  18. Rush
  19. Nirvana
  20. Spin Doctors
  21. Linkin Park

 Una classifica impietosa e che non fa sconti a nessuno, e anche se in alcuni casi si capisce come mai una band si trova in quella posizione, per altre la sorpresa è tanta, ma analizzando i criteri di ricerca che vi descriverò non è difficile capire che in alcune situazioni, nonostante il valore degli artisti, si può "scivolare" in facili critiche. 

Per trovare i 21 artisti della classifica la rivista americana online BESTLIFE ha condotto un'approfondita ricerca su Forum, parole chiave, commenti social, articoli e qualsiasi traccia on line che trattasse di questo argomento; successivamente ha deciso di utilizzare 5 valori di riferimento per stilare la classifica. 

Per prima cosa è stata analizzata la classifica delle 20 peggiori band stilata da LA Weekly, poi la lista dei 123 peggiori musicisti stilata da Vice, non contenti hanno poi preso la classifica delle 21 band più odiate creata da Ultimate Guitar e infine hanno attinto dal portale Ranker e in particolare in due sondaggi: quello delle 102 band più sopravvalutate e quello delle 421 peggiori rock band. Assegnando poi un punteggio ad ogni riferimento e dandolo in pasto ad un algoritmo che analzasse il tutto, si è arrivati a questo impietoso risultato.

 Sono proprio i Nickelback a vincere, si fa per dire, questa classifica e in questo caso la sorpesa è pari a zero: è ormai noto che nel mondo del rock la formazione di Chad Kroeger non ha mai appassionato e le critiche sono all'ordine del giorno. Ma senza stare ad analizzare le singole posizioni, per quelle lascio i giudizi e commenti a voi, vi dico quali, secondo i miei gusti personali, non dovrebbero essere presenti nell'elenco.

Mi fa male vedere la Dave Matthews band al decimo posto anche se da un certo punto di vista lo posso comprendere; la formazione è formata da ottimi musicisti, alcuni anche eccellenti come Carter Beuford alla batteria (uno dei miei idoli), ma è indubbio che la loro musica risulti un po' di nicchia, la voce di Dave Matthews o la ami o la odi e in alcuni casi non si possono veramente definire rock band.

Sorpende forse di più la presenza dei Pearl Jam al diciassettesimo posto perchè a mio modo di vedere rappresentano a pieno il prototipo di rock band: la figura carismatica di Eddie Vedder, una buona preparazione musicale e pezzi che hanno fatto la storia....ma chi sono io per dubitare della scienza?

Per molti casi però ogni artista presente in classifica ha dei punti deboli che li hanno fortemente penalizzati: Gli Oasis, amati alla follia dai loro fan, ma odiati per l'antipatia dei fratelli Gallagher, I Doors forse penalizzati dalla figura quasi divina di Jim Morrison, I Rush forse più appartnenenti al mondo PROG che ha molti fan ma anche molti detrattori, Infine i Coldplay che raccolgono un pubblico molto ampio ma vengono spesso messi sulla graticola dai cultori più critici.

Concludendo, ho già affrontato in un altro post quanto le classifiche alla fine lasciano il tempo che trovano, detto questo è indubbio che i "colleghi" di Bestlife abbiano condotto una ricerca molto approfondita e dettagliata e forse alla fine non si può far altro che accettare il risultato.... ma voi amanti del rock, quale band odiate di più?

IL DOGUI


venerdì, aprile 23, 2021

Today Nuovo Album - MOTORHEAD

 

Oggi, 23 Aprile 2021 è disponibile CD con bonus DVD, doppio vinile e box in edizione limitata “Louder Than Noise... Live in Berlin", il concerto dei Motörhead del 2012. Registrato da Herwig Meyszne a Berlino di fronte a 12.000 fan. Un’occasione imperdibile per ogni buon fan dei Motörhead, ma anche per chi volesse avere un pezzo unico, iconico, di una delle band britanniche che hanno fatto fumare le casse di tutto il mondo.

“Ace Of Spades “, la title track dell’album originariamente pubblicata nel 1980, può essere considerata da chiunque come una delle migliori hit hard rock di tutti i tempi. Negli anni è diventata un inno, addirittura uno stile di vita per molte generazioni di rocker. Pochi brani della storia della musica posseggono la stessa carica adrenalinica, da zero a 100 in pochi secondi!

Un brano che ha cambiato il corso dell’hard rock… per sempre. Ricordiamo a distanza di quarant’anni questa pietra miliare della musica per il “Motörhead day 2020“, il giorno più rumoroso, “The 8th Of May “. Si racconta che durante il concerto al Velodrom di Berlino del ’79, i Motorhead raggiunsero i 130 decibel. Il concerto più potente della storia. Pensate che un fan uscendo dal bagno perse l'equilibrio per via del suono e cadde giù per le scale. Fu un vero delirio.

La formazione dei Motörhead si consolidò con l'entrata di Phil Campbell nel 1984 e Mikkey Dee nel 1992 nella band. Il trio suonò fino allo scioglimento della band, avvenuto nel 2015 a causa della morte dello storico fondatore Lemmy Kilmister. Personaggio iconico della scena Hard rock, originale anche post mortem...A quanto pare era un desiderio di Lemmy quello di mettere, dopo la sua morte, le sue ceneri in alcuni proiettili da inviare ai suoi amici più cari.

70 anni vissuti spericolatamente applicando a fatti, e non a parole, il motto sesso (tanto), droga (molta, ma selezionata) e rock'n'roll (in una variante estrema, radicale, fra metal e punk). Un'esistenza letteralmente leggendaria la sua: fra vizi e stravizi, come abbia fatto a firmare il suo ultimo album a pochi mesi dalla fine, macinando concerti devasta-orecchi praticamente fino all'ultimo, tenendo fede ad uno stile di vita da anti-rockstar, è una domanda che resterà per sempre senza risposta. Voce abrasiva, suoni da mitragliatore, ispirazione blues di fondo.

Le origini:

Fu nel 1971 che Kilmister entrò nella formazione degli Hawkwind, storico gruppo Space Rock britannico. Lemmy si distinse sin dal primo momento per il suo modo molto particolare di suonare il basso, successivamente divenuto iconico. Il Leader dei Motorhead ha sempre suonato il basso come fosse una chitarra, strimpellando gli accordi piuttosto che suonando le singole note.

Il nome del gruppo venne cambiato in Motorhead; tratto dal titolo dell’ultima canzone che Lemmy Kilmister scrisse per gli Hawkwind. L’espressione deriva da uno slang inglese che indica un soggetto fortemente dipendente da anfetamina, una sostanza stupefacente, che accelera il metabolismo, gettando chi ne fa uso, in un profondo stato d’euforia.

W IL ROCK!


 


venerdì, aprile 16, 2021

Rock 'n wine - Bush & RiFol Ezio Cerruti

 



Il mio background musicale si è formato nei primi anni 90, con l’esplosione del grunge rock.

Quindi dopo la sosta a Seattle (PJ e Nirvana), oggi torniamo dalla nostra parte di oceano e ci fermiamo in UK : nel 1992 in un pub di Londra, Gavin Rossdale (voce e chitarra) e Nigel Pulsford (chitarra) formarono i Future Primitive, che in seguito con l’aggiunta degli ultimi due componenti della band (il bassista Dave Parsons e il batterista Sasha Gervasi) divennero i Bush, dal nome del quartiere londinese (Sheperd’s Bush) dove i 4 vivevano.

La loro canzona iconica (per me) è Little Things, solitamente pezzo di chiusura dei loro live, situazione dove la band dava il meglio di se stessa condividendo la sua anima a metà tra il sound melodico giocato su suoni bassi e maliconici con i ritmi graffianti dettati dalla voce di Gavin.

L’ascolto dei Bush si accompagna ad un vino dotato di estrema follia e di una doppia anima come le canzoni della band : l’aromaticità del vitigno Moscato giocato con l’acidità della sua versione secca. Il vino in questione è un rifermentato in bottiglia , il RiFol del maestro del Moscato di Castiglione Tinella, Ezio Cerruti.

 

Canzone : Little Things - Bush

Vino : RiFol – Ezio Cerruti

Vitigno : Moscato

Fermentazione in acciaio, affinamento in cemento e rifermentazione con aggiunta di mosto in bottiglia. Una super “bitita” fresca estiva che gioca sui sentori di pesca matura in contrapposizione alla spiccata acidità e a note agrumate e di erbe balsamiche. Sapidità spinta. Vino conviviale e dalla beva compulsiva che crea dipendenza.


venerdì, aprile 09, 2021

Dave Grohl - The Storyteller


Il frontmen dei Foo Fighters ha raccolto Le storie del suo profilo Dave's True Stories per produrre un libro di memorie, che sarà pubblicato per la fine di quest'anno.

Dave Grohl ha annunciato i dettagli del suo primo libro.

Intitolato The Storyteller, il libro sarà pubblicato a livello internazionale il 5 ottobre.

Il libro di memorie è il risultato dell'account Dave's True Stories di Grohl su Instagram e Medium, in cui la star dei Foo Fighters e dei Nirvana ha condiviso ricordi della sua lunga carriera nella musica mentre era in lockdown.

Grohl descrive The Storyteller come "una raccolta di ricordi di una vita vissuta ad alta voce. Dai miei primi giorni crescendo nei sobborghi di Washington, DC, ai ricordi di "strada" all'età di 18 anni, e tutta la musica che seguì, ora posso condividere queste avventure con il mondo, come visto e sentito da dietro il microfono."

Il libro, che sarà pubblicato da Simon e Schuster, includerà racconti della vita di Dave da "le prime esperienze con gli Scream a 18 anni, al mio tempo nei Nirvana e Foo Fighters, all'incontro con Iggy Pop o suonare agli Academy Awards o ballare con gli AC / DC e la Preservation Hall Jazz Band, suonare la batteria per Tom Petty o incontrare Sir Paul McCartney alla Royal Albert Hall ..."

Nel febbraio di quest'anno, Grohl aveva accennato alla possibilità di un libro basato sui suoi ricordi a Radio X. "Suppongo che un giorno potrebbe essere un libro", ha detto a Chris Moyles. "Avevo questa lista di, tipo, 50 cose ridicole che mi sono successe negli ultimi 52 anni ed appena ho iniziato a scrivere l'ho trovato gratificante quanto scrivere canzoni ed esibirmi."

Per chiunque sia preoccupato sul futuro del frontmen dei Foo Fighters , Grohl ha rassicurato i fans, dicendo: "Questo certamente non significa che sto abbandonando il mio lavoro quotidiano, ma mi dà un posto dove fare un po 'di luce su cosa vuol dire essere un bambino di Springfield, in Virginia, che cammina attraverso la vita mentre vivo i sogni folli che avevo da giovane musicista".

The Storyteller di Dave Grohl è disponibile per il pre-ordine tramite il sito www.davegrohlstoryteller.com

Per chi invece preferisce la sua vena musicale vi invito ad ascoltare il decimo album in studio dei Foo Fighters, Medicine At Midnight, che è stato pubblicato a febbraio. La band inoltre è destinata a tornare in viaggio a giugno, esibendosi in una serie di festival europei.

venerdì, aprile 02, 2021

Divulgare Musica in TV sembrava impossibile....e invece...

 


"SI PUO' FARE!!!!!" è questa la frase, citando il celeberrimo film "Frankenstein Jr.", che ho gridato nella mia testa quando ho cominciato a vedere su RAI TRE alle ore 20.20 il programma "via dei Matti n.0" condotto dal grande Stefano Bollani e da sua moglie Valentina Cenni.

Si perché fino a questo programma non era mai successo che qualcuno si cimentasse, a orari "normali", nel divulgare Musica nel senso più stretto del termine: 25 minuti costruiti in maniera perfetta, che uniscono il linguaggio confidenziale e la tecnica musicale, capaci di scherzare con Checco Zalone e di parlare di intervallo di quinta diminuita, il tutto in maniera molto naturale.

E secondo me la chiave sta proprio nel linguaggio, la capacità della coppia di arrivare al pubblico anche parlando di tecnica...magari affiancando l'aneddoto divertente a Leonard Bernstein. E di fatto i numeri stanno dando ragione a questo esperimento: 1 milione e mezzo di media ascolti ogni sera è il risultato che la scommessa è stata vinta.

Tutto è posizionato nella maniera perfetta: viene introdotto il tema della serata, ogni sera viene invitato un ospite mai banale e in molti casi di peso (De Gregori, Vanoni, Capossela, Silvestri ecc.), gli viene fatto fare quello che sa fare meglio, quindi cantare o suonare, in tutto questo c'è anche lo spazio per apprezzare qualche pezzo di Bollani al piano e una "spruzzata" di spiegazione tecnica che arriva anche al totale inesperto; e magari scoprire che la musica Blues veniva considerata "la Musica del Diavolo" può essere interessante anche per il telespettatore che fino ad un minuto prima guardava "Domenica live" della D'Urso.

Ovviamente da appassionato di musica mi piacerebbe che questo concetto e questa formula avesse più imitazioni in altri programmi convinto del fatto che in ogni caso la televisione, oltre all'intrattenimento frivolo che non deve mai mancare, debba essere anche veicolo di cultura in tutti gli aspetti. Negli ultimi anni abbiamo avuto la fortuna di una fruibilità di contenuti molto più ampia: dai canali tematici satellitari e digitali, alle piattaforme on demand e questo sicuramente ci ha permesso di avere più scelta su cosa vedere; detto questo pensare di "ricevere" alti contenuti anche dalla TV di stato, che ancora oggi riunisce milioni di ascoltatori, non può che far ben sperare nel futuro.

Ma rimango anche realista: secondo me la formula è vincente anche perché il programma dura poco meno di mezz'ora. Magari sentire un'ora di lezione su semitoniche, diesis e bemolle non avrebbe lo stesso impatto e forse non sarebbe neanche il luogo giusto per farlo.

In ogni caso vedere mia figlia di 8 anni seduta vicino a me che ascolta in silenzio Bollani non ha prezzo e quindi ogni sera guardo "Via dei matti n° 0" e rimango stupito, piacevolmente stupito perché imbambolato mi dico: "Quindi si può fare!". Sì, si può fare.