Un buon anno anche da parte mia agli amici di DreamKoma. Oggi ci occupiamo di un genere rock un po' di nicchia, e devo dire che il musicista di cui vi parlerò è sicuramente uno degli esponenti più emblematici di questo mondo: il Prog-Metal e l'inconfondibile chitarra di John Petrucci.
John Peter Petrucci nasce nel 1967 a Long Island, New York, e comincia ad avvicinarsi alla musica, ed alla chitarra, già dalla tenera età di 8 anni seguendo l'esempio di sua sorella maggiore che stava alzata fino a tarda notte per seguire le lezioni di organo. Ben presto lasciò da parte lo strumento fino a quando all'età di 12 anni l'amico Kevin Moore, tastierista, non gli chiede di formare una band. Da quel momento Petrucci inizia ad esercitarsi assiduamente, prevalentemente da autodidatta, cercando di imitare la tecnica dei suoi idoli del momento: Steve Morse, Stevie Ray Vaughan, Yngwie Malmsteen per citarne alcuni.
Con il passare degli anni si appassionerà sempre di più alla corrente metal, più in particolare il prog, che piano piano stava emergendo in quegli anni con gruppi come Metallica, Rush, Queensryche, Iron Maiden ecc.
Una volta scoperta la sua vera vocazione John si iscrive al "Barklee College of Music" di Boston, dove inizia la sua educazione musicale di tecnica e teoria. Nello stesso college conosce i suoi futuri compagni di lavoro: John Myung, bassista elettrico, e il grande batterista Mike Portnoy. Così con l'amico Kevin Moore alle tastiere e Charlie Dominici alla voce nascono formalmente i primi Dream Theater. Dopo una prima registrazione il cantante Charlie si dilegua in un battito di ciglia e così i Dream ingaggiano un ragazzo canadese che stava studiando lirica, James La Brie. Con quest'ultima entrata i "Dream" troveranno l'assetto migliore che non cambierà per molti anni, se non con l'avvicendamento tra Kevin Moore e Derek Sherinian prima e Jordan rudees poi.
La nuova formazione dà vita ad un album che segna in maniera significativa la band come un punto di riferimento per il genere prog-metal dell'epoca; "Images and Words", questo il titolo dell'album, è un vero capolavoro, ogni traccia è un virtuosismo continuo di ogni componente della band senza però risultare stucchevole e fine a se stesso. E di certo non si è tirato indietro John: i suoi assoli non sono solo tecnicamente pazzeschi, ma hanno anche un impronta melodica assolutamente unica e molto piacevole. Lo stile che lo contraddistingue è proprio quella della raffica di note chiamata "Shredding"; in alcuni contesti il termine non viene interpretato sempre in maniera positiva, soprattutto per la cosiddetta "identità musicale"; spesso in questi casi viene esasperata molto la tecnica a discapito della melodia, ma questo non avviene con John Petrucci che grazie alla sua capacità compositiva riesce ad unire una melodia unica alla sua grande tecnica.
Per darvi un esempio di quanto appena detto, personalmente vi invito ad ascoltare la traccia "The Spirit Carries On" contenuta nel concept album "Metropolis Part. 2: Scenes from a Memory". In quel brano è contenuto un assolo spettacolare, un insieme di tecnica e melodia unici esaltati anche dalla collaborazione della batteria di Mike Portnoy che fa da colonna portante alla potenza delle note suonate da John
La sua grande tecnica l'ha portato nel 2005 anche a partecipare al mitico progetto di Joe Satriani "G3 Live"(tour mondiale che vede alternarsi sul palco 3 grandissimi interpreti della chitarra).
John Petrucci ha per diverso tempo utilizzato chitarre Ibanez fino a formalizzare successivamente una collaborazione con la Ernie Ball/Music Man, con cui ha firmato un modello di chitarra a sei corde e una variante a sette corde, dove John diventerà uno dei maggiori esponenti di questa tecnica.
Insomma se sei un chitarrista e/o appassionato del genere metal NON puoi esimerti dall'ascoltare i Dream Theater ed il loro grande chitarrista John Petrucci.
Il Dogui
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