Se non avete mai visitato Perugia vi consiglio caldamente di farlo; è una città bellissima, non solo architettonicamente, ma nei suoi vicoli c'è un'atmosfera che ti riporta indietro nel tempo e in ogni angolo si respira storia e cultura.
Questa cultura, nella sua declinazione musicale, viene amplificata ogni mese di luglio durante il festival di Umbria Jazz.
Questa manifestazione, che vide la sua prima edizione nel 1973, nasce da un'idea del commerciante e appassionato di jazz Carlo Pagnotta; questi, all'interno di un caffè nel centro storico di Perugia adesso chiuso, propose il suo progetto a due esponenti di spicco della neonata Regione Umbria che dimostrarono subito di gradire l'idea coinvolgendo l'assessore al turismo dell'epoca. Fu stilato un programma artistico con la collaborazione di Alberto Alberti, all'epoca il principale manager italiano nel mondo Jazz, e in poco tempo venne organizzata l'edizione n°1. E si partì subito con il botto: in piazza IV Novembre a Perugia ci fu la prima data italiana dei Weather Report con un altissima affluenza di pubblico nonostante la poca promozione.
Come spesso accade questo tipo di manifestazioni subì anche delle ingerenze politiche, erano i cosiddetti "anni di piombo", obbligando la direzione artistica a sospendere per alcuni anni il festival diventato ormai troppo politicizzato. La rinascita si ebbe nel 1982 e da quel momento il festival non ha mai bucato un anno.
Anche se il nome è rimasto quello originale dal 1985 Umbria Jazz è diventato un festival che accoglie tanti altri generi musicali: dal rock, al blues, al funky..ed è per questo che è una tappa fondamentale per chi è appassionato di musica.
Dopo la riapertura poi si cercò una certa stanzialità nell'organizzazione degli eventi; il 90% dei concerti infatti si sono concentrati nella città di Perugia, all'inizio coinvolta con altre città della regione, dando una maggiore comodità al visitatore che evitava così spostamenti scomodi.
Sostanzialmente da anni la manifestazione si suddivide su tre grandi palchi all'aperto:
- Piazza IV Novembre
- Giardini Carducci
- Arena Santa Giuliana
più una serie di club, teatri e locali per session più "intime".
Un'altra particolarità interessante è che nelle prime due location, IV Novembre e Carducci, si esibiscono artisti da tutto il mondo collezionando quasi dieci ore di musica, per palco, a cui il visitatore può assistervi totalmente gratis e senza il pagamento di alcun biglietto o ingresso.
Vero è che ogni anno i grandi nomi della musica si esibiscono nell'unica location, Arena Santa Giuliana, che prevede il pagamento di un biglietto; in ogni caso il prezzo è molto accessibile e il visitatore può tranquillamente fare un mix tra le due situazioni portandosi a casa un bagaglio di ascolto musicale che non ha eguali.
La mia esperienza personale è difficile esprimerla a parole; ho avuto la fortuna di partecipavi in 4 anni diversi e soprattutto ho usufruito del sostegno di un ex-collega e amico che abita proprio a Perugia sia per un'aiuto nell'alloggio che nella scoperta di questo festival.
Ivano, questo è il suo nome, non solo è un musicista cresciuto in una famiglia di musicisti ma è anche un profondo conoscitore della città di Perugia, sia per storia che per cultura, ed è in poche parole il compagno ideale per immergersi completamente nell'atmosfera di questa manifestazione. Probabilmente senza di lui non avrei colto a pieno tutte le emozioni che una esperienza del genere può regalare e di questo glie ne sarò sempre riconoscente.
La particolarità che mi aveva colpito era la conoscenza e cultura musicale del cittadino di Perugia: tramite Ivano ho conosciuto tanta gente del luogo durante i concerti e, nonostante alcuni non suonassero alcun strumento, avevano un "orecchio" critico che dimostrava enorme competenza. Immergendosi nell'atmosfera però ti viene facile dare una spiegazione a questo: in genere la cultura musicale inizia a costruirsi in ognuno di noi nella fase adolescenziale o poco prima....a quell'età il Perugino medio della mia generazione ha avuto il privilegio di vedere dal vivo nomi come Dizzy Gillespie, Chet Baker, Miles Davis, Herbie Hancock, Keith Jarret e molti altri giganti della musica; potete benissimo capire come possa essere stata formata una persona partendo da queste basi.
Al di là di tutto Umbria Jazz è un evento che almeno una volta nella vita va vissuto per tanti motivi: perché la città "trasuda" musica in ogni sua forma e ovunque, perché scopri degli artisti che non avresti mai potuto conoscere, perché riscopri che quando c'è la passione tutto il resto passa in secondo piano. Nei palchi gratuiti c'è un'assoluta libertà di conversare con i musicisti che si sono appena esibiti riscontrando in loro un'assoluta umiltà nonostante la bravura e il talento, e gli stessi musicisti te li puoi ritrovare in qualche locale la sera tardi improvvisando Jam session con i musicisti del posto unicamente per la voglia di "fare" musica e tutto questo, credetemi, arricchisce l'animo e il cuore.
W UMBRIA JAZZ.
Se volete consultare il programma di quest'anno andate su www.umbriajazz.com
IL DOGUI
0 commenti:
Posta un commento