In un nuovo video per la Foundation for Individual Rights and Expression (che trovi sotto) il chitarrista dei Rage Against the Machine, Tom Morello ha raccontato al conduttore Ryan J. Downey di come la band è riuscita dopo molte peripezie a trovare la strada giusta per far conoscere la loro musica aggirando le restrizioni della censura senza dover censurare la loro arte.
Morello racconta subito il problema più grande, spiegando: "Con i Rage Against the Machine non avevamo intenzione di censurare i testi di nessuna delle nostre canzoni per la radio, quindi negli Stati Uniti non si poteva suonare la maggior parte delle canzoni del nostro disco di esordio".
Ciò ha portato a una vera e propria sfida in quanto l'Europa aveva meno restrizioni e la band ha preso piede velocemente oltreoceano, ma l'etichetta discografica statunitense non è stata in grado di cavalcare l'onda a causa delle parolacce che popolavano i testi delle tracklist presenti nel disco. Il chitarrista ricorda: "Stavamo suonando in enormi festival in Europa ma solamente in piccoli club negli Stati Uniti", poi aggiungendo: "La casa discografica statunitense era imbarazzata dal fatto di avere noi tra gli assistiti, che gli creavamo enormi problemi politici".
Dopo che tre singoli ("Killing in the Name", "Bullet in the Head" e "Bombtrack") non riuscirono a fare breccia negli Stati Uniti a causa delle parolacce incluse, il rappresentante della casa discografia propose alla band di tentare con "Freedom" come quarto singolo e diede alla band l'opportunità di girare un video sulla liberazione di Leonard Peltier assicurandosi di non inserire nella pellicola imprecazioni o parolacce.
"La ragione segreta per cui si scelse "Freedom" era che non c'erano parolacce nel testo della canzone, quindi potevano effettivamente essere in grado di portarla su MTV", ha ricordato Morello.
Come racconta il chitarrista, "Girammo il video ed era tutto fantastico. Ma quando poi lo riguardammo, il responsabile della casa discografia ci disse che nella pellicola ad un certo punto si sentiva indistintamente un'osservazione di Zack de la Rocha che diceva così: "Porta quella merda dentro". NO! Ma allora è una maledizione, pensai"
Ma quella affermazione improvvisa , racconta sempre Morello, non ci poteva fermare e quindi escogitarono una soluzione alternativa, sostenendo che si poteva far credere al pubblico che Zack stesse dicendo qualcosa di diverso. Ricorda: "E se stesse dicendo: "Porta lo shiteen" ( shiteen è foneticamente molto simile a shit in inglese), perché shiteen è la parola azteca per definire la 'libertà'. E se stessimo portando lo 'shiteen' dentro e non ci fossero imprecazioni?"
Shiteen è la parola azteca per libertà e la canzone si chiamava "Freedom". Tutto a posto.
Quel disco alla fine è arrivato su MTV ed i Rage Against the Machine hanno venduto 3 milioni di copie ed ha fatto Leonard Peltier a una generazione completamente nuova.
"Freedom" ha fatto il suo debutto su "MTV's 120 Minutes" il 19 dicembre 1993 ed è stato in heavy rotation per MTV nella prima parte del 1994, dando alla band la piattaforma di cui avevano bisogno per sfondare con un pubblico più ampio negli Stati Uniti.
"Freedom" ha fatto il suo debutto su "MTV's 120 Minutes" il 19 dicembre 1993 ed è stato in heavy rotation per MTV nella prima parte del 1994, dando alla band la piattaforma di cui avevano bisogno per sfondare con un pubblico più ampio negli Stati Uniti.